Spezia, dopo 7 giornate arriva la pausa per le Nazionali, quanto mai opportuna per consentire allo Spezia di tirare le somme di un avvio di stagione disastroso e provare a ripartire contro la Salernitana, attesa al Picco sabato 16 ottobre.
Sta presentando un conto salatissimo la preparazione azzerata causa covid (con l'aggravante legata alla particolare rigidità dell'Asl trentina rispetto al panorama nazionale, che ha impedito addirittura lo svolgimento delle amichevoli), con l'infermeria piena di titolari: da Maggiore – in recupero – a Kovalenko, da Erlic a Colley, da Sala a Sena, da Reca a Amien, senza contare Nzola che ha una microfrattura ad una falange del piede e sta stringendo i denti da un paio di settimane. Il centravanti non raggiungerà la Nazionale dell'Angola al pari di Gyasi con il Ghana, mentre risponderanno alle convocazioni tra Nazionali maggiori e Under Antiste, Hristov, Kiwior, Manaj, Podgoreanu e Strelec.
Sicuramente Agudelo e Leo Sena i casi più critici, il primo – preferito in estate a Matteo Ricci nel ruolo di play di centrocampo – ha avuto seri problemi con il Coronavirus, e il quadro clinico complessivo non è ancora del tutto nitido, per il fantasista invece buoni riscontri dopo l'operazione per la frattura del quinto metatarso del piede destro, ma è prevedibile uno stop di qualche settimana.
Agli infortuni va sommato il cartellino rosso a Bastoni, che grida davvero vendetta: il forte difensore aquilotto ha impattato sull'avversario con il gomito in modo assolutamente blando, senza alcuna intenzione di far male, ma il pessimo arbitro Camplone ha estratto il rosso diretto, e l'altrettanto pessimo collega al Var non ha ritenuto di intervenire per rimodulare la sanzione disciplinare, che ora rischia di costargli due giornate di stop, al netto di un ricorso da parte dello Spezia.
Sotto il profilo tecnico sono agitate le acque nel club bianco: Motta e Pecini rappresentano una reciproca scommessa per i Platek, riverberata nelle decisioni di affidarsi ad una rosa "Super Green", senza giocatori di esperienza nei ruoli fondamentali, scommessa che rischia di rivelarsi perdente anche se è innegabile che la squadra ha disputato alcune ottime prestazioni, tra cui le sfide perse contro Udinese, Juve e Milan.
Andare a Verona senza dieci titolari e praticamente senza centrocampo non era facile per nessuno, tantomeno per Motta, ma l'approccio della squadra in campo, tra lo svagato e l'inadeguato, ha reso improvvisamente "calda" la panchina del tecnico aquilotto, oltre a deludere gli oltre 500 tifosi spezzini davvero encomiabili per il loro supporto in tutti i 90'.
A bocce ferme alcune decisioni di Motta appaiono francamente poco comprensibili, come ad esempio quella di lasciare a casa il giovane mediano '99 Ngouiamba malgrado il reparto mediano fosse praticamente senza elementi di ruolo, o l'ostinazione a schierare Zoet tra i pali al posto di Provedel, autore di una serie di prestazioni a dir poco insufficienti.
Rumors di oggi danno in arrivo Davide Nicola alla guida dello Spezia, tecnico "verace", ex amato dal Picco e specializzato in salvezze, così come lo svincolato portiere Mirante per neutralizzare le aspettative di rinnovo del guardiano olandese, ma parliamo appunto di voci, fonti di perplessità che a quanto pare diramano dallo stesso Platek, assai preoccupato di quanto visto al Bentegodi.
Dall'esito delle sfide contro Salernitana, Samp e Genoa si leggerà probabilmente il futuro di Motta – malgrado il contratto triennale - e dello Spezia in serie A: l'auspicio è che il tecnico riesca a recuperare un minimo di rosa in ogni reparto, riuscendo magari a motivare giocatori come Nzola, potenzialmente in grado di poter fare la differenza come si è visto l'anno scorso, ma solo in presenza di determinate condizioni.