Spezia, continua tra mille difficoltà l'opera di costruzione della rosa targata Thiago Motta - Riccardo Pecini, con una serie di variabili indipendenti dalle reali volontà della società di via Melara ma frutto di una serie incredibile di circostanze, dal voltafaccia di Italiano alla sentenza federale sui baby giocatori nigeriani alle incertezze di mercato, ma il problema di oggi si chiama Covid.
Il virus è diffuso da tempo anche nel calcio professionistico, ma a differenza di altre squadre di A e di B, regolarmente in campo per le amichevoli pre-campionato al netto di casi positivi che vengono ovviamente isolati lo Spezia in ritiro è incappato nell'Asl di Trento che applica rigidi protocolli e non consente lo svolgimento né di amichevoli né tantomeno di allenamenti di gruppo, con il risultato che lo Spezia ad una decina di giorni dal primo impegno ufficiale di coppa Italia non ha ancora disputato un test sul campo.
Motivo per cui la dirigenza aquilotta ha deciso il rientro già per questa sera a Follo di tutta la truppa, decidendo anche l'annullamento dell'amichevole di sabato a Cles. La speranza – una volta tornati a casa – è che il Covid molli la presa e insieme che la Asl della Spezia consenta quantomeno gli allenamenti di gruppo, così come sta succedendo a quasi tutte le squadre prof, ovviamente con le dovute precauzioni in caso di nuovi casi di positività.
Ad oggi lo Spezia non ha ancora praticamente fatto neppure una partita amichevole, a differenza di tutte le compagini di serie A. Infatti, il turno eliminatorio di ferragosto contro il Pordenone aldilà del risultato servirà più che altro per mettere minuti partita nelle gambe dei giocatori, oltre che a permettere un minimo di impostazione tecnico-tattica ad un sempre più perplesso mister Motta, al quale andrà per forza concesso un avvio non al top considerate le circostanze, e questo a prescindere dalle pieghe che prenderà la protesta dei 20 club della serie A, compatti nel richiedere un rinvio dell'inizio del campionato fissato per il 22 agosto, in attesa di risposte certe dal Governo e dalla Federazione sulla percentuale di spettatori che potranno accedere agli stadi.
L'altro grosso problema in casa Spezia riguarda il completamento della rosa: dall'esubero targato Meluso - con 32 giocatori da allenare - si è passati alla rosa striminzita targata Pecini, forse spiazzato dal comportamento ambiguo di alcuni referenti - leggi Gasperini dell'Atalanta - dai quali attendeva conferme su trattative avviate in tempi non sospetti: a Bergamo il Gasp detta legge, e pare voglia trattenere almeno tre dei quattro giocatori "promessi" allo Spezia (Reca, Colley, Kovalenko e Piccoli) perché squalifiche e infortuni vari, oltre ad un mercato in uscita potenzialmente esplosivo con le trattative su Romero e Zapata hanno un po' sfoltito la rosa in vista delle amichevoli pre-campionato. Malgrado i buoni rapporti tra le due società (negli ultimi due campionati sono stati valorizzati a favore della Dea prima Pessina e dopo Piccoli) il responsabile dell'area tecnica aquilotta è costretto a cercare alternative.
Al momento l'unico poker bianco non è from Bergamo ma è calato dal reparto portieri, con Zoet, Provedel e Krapikas ai quali starebbe per aggiungersi il giovane Falcone dal Cosenza sembrano sulla via della conferma, davanti a loro un reparto difensivo quasi al completo, con l'innesto di Kelvin Amian sulla corsia di destra – insieme a uno tra Vignali e Ferrer – e l'arrivo di Reca (previsto in settimana) dalla Dea, che dovrebbe completare il reparto di sinistra con Bastoni. In mezzo lo Spezia cerca un centrale destro di esperienza, quasi sicuramente partirà Capradossi che ha necessità di giocare con continuità, con Erlic e Hristov a garantire solidità mentre Ismajli sarebbe in procinto di partire per Empoli, da dove arriverà il forte under Nikolaou più una sostanziosa contropartita economica.
Con l'attacco in bilico composto ad oggi da Gyasi, Verde e Nzola Ismajli, che potrebbe davvero diventare un reparto interessante con il rientro dalla Dea di Piccoli oltre a Kovalenko e Colley, a preoccupare i tifosi delle Aquile è oggi come oggi il centrocampo, che può avvalersi solo di Sena e Maggiore, oltre agli "adattati" Sala e Bastoni, una realtà assolutamente inadeguata.