Lo Spezia soffre ma alla fine ha la meglio su un ottimo Crotone, avversario alla pari per i primi 85' e fortuna che alla fine rispolvera la sua fragilità difensiva, perché altrimenti erano guai per le Aquile.
Gara stranissima quella di oggi, con il Crotone di Cosmi deciso a prendersi i 3 punti come all'andata, e sarebbe stata doppia beffa: 6 punti su 18 regalati al fanalino di coda ovvero un terzo di tutti i punti raccolti fino ad oggi sarebbe stato troppo, ma non per quello che si è visto in campo fino ai minuti conclusivi.
Il gol a fine primo tempo del Crotone certifica un avvio fiacco dello Spezia, apparso quanto mai contratto e timoroso di fronte ad una squadra invece pimpante e reattiva. Nello Spezia male Pobega, Nzola e Marchizza, tutti confermati nella ripresa da Italiano.
Nel secondo tempo con i cambi le Aquile hanno anche cambiato atteggiamento, pur non trovando sbocchi nella manovra offensiva né tantomeno tiri verso la porta di Cordaz. Il gol di Verde al 63° è arrivato al termine di una delle rare azioni nei pressi dell'area avversaria, mentre il Crotone è rimasto pungente grazie alla qualità dei suoi giocatori offensivi.
Meritato il gol del vantaggio al 78° con Simy, cecchino in area su invito di Zanellato, ma l'azione del gol parte da una rimessa laterale a favore dello Spezia e regalata al Crotone dal duo Pobega-Marchizza. E va ringraziato Provedel che un minuto dopo nega la rete a Luperto, che calcia praticamente un rigore in movimento.
Sembrava persa, e invece lo Spezia in zona Cesarini ha fatto l'impresa: prima il gol sottoporta di Maggiore, servito in area da Erlic, poi lo stesso Erlic al 2' di recupero è pronto a ribadire in porta un tiro finito sulla traversa del suo compagno di reparto Ismajli.
Vittoria al cardiopalma dello Spezia, che porta le Aquile a quota 32 dove si comincia a respirare meglio l'aria della serie A, schiaccia in fonda alla classifica il Crotone e aspetta i risultati delle dirette avversarie per chiudere in bellezza una giornata memorabile.