Mister Italiano fa salire sul pullman per Napoli il nuovo arrivato Riccardo Saponara, possibile un suo impiego a gara iniziata anche solo per saggiarne il livello di condizione. Talento indiscutibile, il centrocampista offensivo, poco visto e utilizzato ultimamente nella Viola, potrebbe dare una mano importante allo Spezia in chiave salvezza, a patto che non rimanga l'unico giocatore di categoria in arrivo durante il mercato di riparazione, ma il tempismo con cui si è mosso Meluso è senz'altro di buon auspicio.
Con la partenza di Saponara è iniziato lo sfoltimento richiesto da Prandelli della rosa fiorentina, per la difficoltà evidenziata dal mister di allenare (ben) 29 giocatori. Per Italiano, se andrà tutto bene, il gruppo scenderà proprio a quella quota dagli attuali 34 tesserati, frutto di una campagna acquisti gestita in fretta e furia da Meluso a promozione acquisita e subito dopo il siluramento di Angelozzi, che ha portato anche a causa del covid ai noti problemi di esubero.
Arrivati quasi al giro di boa, è lecito comunque avanzare qualche critica sulla scelta di numerosi nuovi arrivi, al netto dei problemi fisici che hanno praticamente impedito di vedere all'opera i vari Zoet, Marchizza, Dell'Orco, Leo Sena, in parte Verde e senza contare i lungodegenti Capradossi e Galabinov.
Chi ha giocato, dei nuovi, non ha convinto se si eccettuano Chabot, Estevez, Piccoli e, a tratti, Pobega. Il giudizio non positivo riguarda in primis Sala - non a caso dato in partenza - deludente forse più per l'approccio che per le reali doti tecniche, lo stesso Farias - inutile avere tanta qualità se non supportata da continuità - riserve anche su Kevin Agudelo, non incisivo in fase di attacco, tutto da definire sulla copertura. La fragilità del reparto offensivo si spiega in parte con le opache prestazioni di Farias. Tra l'altro, non avendo particolari problemi fisici, messo da parte dallo stesso Italiano nelle ultime gare, non è dato di sapere se per scelta tecnica o se per quanto dimostrato durante il lavoro a Follo, di fatto per ora una mezza bocciatura.
Dispiace quasi la partenza di Bartolomei, Mora, Mastinu, forse Ramos, tutti giocatori che in serie B hanno dimostrato impegno e attaccamento per la maglia, senza la possibilità di poter dimostrare pienamente il loro valore in massima serie.
Se è impensabile annullare il gap tecnico con la stragrande maggioranza delle squadre di serie A, a metà del cammino altri due o tre innesti giusti potrebbero quantomeno servire a provarci. Il progetto dello Spezia - dopo anni di disegni triennali - ha quest'anno un orizzonte limitato chiamato salvezza, per la quale sono assolutamente necessari profili adeguati.
Nomi ne girano diversi, alcuni anche decisamente validi: per il ruolo di difensore destro, via Sala potrebbe subentrare uno tra Sabelli del Brescia e Faragò del Cagliari, mentre per il centrocampo si parlava fino a pochi giorni fa di Gucher del Pisa, anche se l'asticella dovrebbe essere più alta, e non escono invece conferme sui nomi che circolano per l'attacco, da Falco del Lecce a Nsame dello Young Boys, con la prospettiva di mantenere in rosa Galabinov, forte ma non più giovanissimo e condizionato da continui infortuni.
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