La Tarros cede al Cus e lo fa con un distacco di 7 punti il che, in virtù del 73-70 dell'andata fa si che i genovesi la superino in classifica. Ora la vetta è degli universitari. La matematica non può ancora essere chiamata in causa, visto che mancano due giornate al termine della regular season, ma senza dubbio con questa vittoria il Cus ha messo una seria ipoteca sul primo posto, anche se...mai dire mai, come insegna lo sport e come questo campionato sta dimostrando ad ogni giornata, regalando non pochi risultati a sorpresa.
La sconfitta ovviamente dispiace, ma non impensierisce troppo il Presidente Danilo Caluri: "I play off saranno tutto un altro campionato ed un'altra storia. La squadra c'è e lo ha dimostrato, comunque, anche stasera, pur se diversi uomini sono stati autori di prestazioni non al top. Siamo andati vicini a riprendere in mano la partita, insomma abbiamo "rischiato" di vincere, pur giocando male. Sono fiducioso nel lavoro del coach e del gruppo, non è certo questa sconfitta a farmi cambiare opinione".
La Tarros in effetti ha pagato soprattutto il primo quarto ed i 10 punti subiti in maniera "scolastica"; poi nel prosieguo del match l'andamento è stato molto più equilibrato, come dimostrano anche i parziali.
Una sconfitta però che, come afferma lo stesso coach Andrea Padovan, è meritata: "Il Cus ha difeso molto bene, noi siamo stati "molli". I padroni di casa sono stati avanti dall'inizio e per quanto visto sul parquet hanno meritato la vittoria".
Ora, come detto, restano due giornate per concludere la regular season. Prossimo appuntamento per la Tarros sabato 4 marzo; al Palasprint arriva l'Aurora Chiavari. Palla a due alle 20.30.
Tabellino
Cus Genova - Spezia Basket Club Tarros: 72-65 (21-11; 39-32; 54-48)
Cus Genova: Macrì 11, Bestagno 2, Vallefuoco 6, Bigoni 25, Dufour 13, Pampuro n.e., Mangione 10, Croce 2, Bedini 3, Bianco n.e. All.: Pansolin-Taverna
Spezia Basket Club Tarros: Pipolo 11, Visigalli 15, Dalpadulo 6, Santoni 5, Manzini 0, Fazio 0, Kuntic 26, Petani n.e., Melley 0, Canti 2. Coach Padovan.
(Foto di repertorio, di Andrea Tringale)