Fino a quando non decadranno tutte le regole su accessi numericamente limitati, distanziamento e quant'altro, gli ultras della Curva Ferrovia non metteranno piede nello stadio Picco. Almeno non lo faranno come gruppo.
E' questa la loro decisione, che definiscono “difficile e sofferta” presa a pochi giorni dall'avvio ufficiale della stagione.
“Regole, limitazioni, percentuali: tutte situazioni che non hanno nulla a che fare con il nostro essere ultras”, si legge nella nota che hanno diffuso.
“Non sarà per niente facile – spiegano – perché ancora una volta dovremo stare lontani dalla nostra amata maglia bianca. Il gruppo Curva Ferrovia si ritroverà comunque prima di ogni partita nel solito posto di ritrovo, per vivere tutti assieme il pre-partita e i 90 minuti, cercando di respirare quel profumo di stadio che manca a tutti”.
Il gruppo ultras, quindi, non sarà presente allo stadio come tale, ma, semmai, solo, chi lo vorrà, a titolo personale.
“Il rientro allo stadio – sottolineano - sarà comunque lecito per chi vorrà farlo, nulla in contrario su questo, non stiamo a contestare le scelte personali di ogni tifoso e mai ci sentiremo in dovere di farlo. Ma una sola cosa è di un'importanza basilare e ci teniamo a sottolinearla: non accetteremo alcuna forma di tifo organizzato. Bandiere, vessilli, cori, tamburi: tutto ciò che riporta al tifo organizzato non dovrà essere presente all'interno dell'Alberto Picco”.
Conclude il gruppo ultras: “Chiediamo vivamente a tutti quelli che entreranno di tenere a mente le nostre parole e di rispettarci, come noi abbiamo sempre fatto, viaggiando in ogni terra in cui lo Spezia abbia messo piede, portando in alto i colori della città e tenendo alta la voce per tutti gli assenti. Abbiamo dimostrato più volte – chiudono gli ultras – che tutta la città, volendo, può remare dalla solita parte e allora ripetiamoci ancora una volta, in una scelta così dura e dolorosa”.
