Da tecnico, dalle nostre parti lo si conosce principalmente per aver allenato Canaletto Sepor, Don Bosco e appunto Vezzano; ma non dimentichiamo che s’è fatto valere eccome pure in Toscana, tra Viareggio e Montignoso, nonché con quella sorprendente salvezza ai playout col Tirrenia in Prima Categoria. Da non sottovalutare anche le esperienze a livello Juniores, anzitutto alla Sarzanese e al Pietrasanta.
Qualche esperienza alle spalle insomma c’è...
"Già, non sono sicuramente di primo pelo, in particolare è stato significativo il periodo in Eccellenza alla Virtus Viareggio dov’ero prima d’accettare questa nuova avventura. Ad ogni modo, è bello tornare in provincia spezzina dove sono stato tanti anni da calciatore al Canaletto e qui ricordo con particolare soddisfazione quel ritorno dalla 2.a alla 1.a, sotto la guida tecnica di Fabrizio Vaccarini. Inoltre sempre da “canarino” ho intrapreso il mio percorso da trainer".
Ma veniamo un po’ a Beverino.
"Ringrazio la neodirigenza beverinese per la fiducia accordatami quale coach, evidentemente al Vezzano (qua ho conosciuto l’attuale presidente) l’avevo favorevolmente impressionato, cosa che m’inculca ulteriore fiducia e permette a questo nuovo discorso di partire sotto i migliori auspici. Sfida ragguardevole che però accetto con entusiasmo. Del resto il Valdivara e Beverino meritano del tutto un certo palcoscenico".
Primi orientamenti in vista di un campionato 2020/21 che salvo sorprese dovrebbe essere di Promozione?
"Ci impegneremo allo spasimo per far funzionare il prossimo Valdivara che s’annuncia assai giovane. Alla conseguente scarsità di mestiere raccomanderei d’ovviare coi cosiddetti attributi, come quando nei “miei” Anni Settanta c’era un po’ meno tattica e si suppliva con una gran grinta: per rendere l’idea. In generale faremo di tutto e di più al fine di valorizzare questi ragazzi che saranno della partita".