Gazzetta della Spezia continua il suo approfondimento sui candidati sindaco alle amministrative 2019 e vi porta a Monterosso dove scendono in campo Generoso Cardinale con "Monterosso nel Cuore"; Maria Cristina Donatiello con la lista "Monterosso Alternativa" e il sindaco uscente Emanuele Moggia per "Monterosso Bene Comune"
Ecco l'intervista al sindaco uscente Emanuele Moggia.
Nei piccoli comuni la campagna elettorale è spesso animata: che idea si è fatto degli schieramenti e avversari in campo? Che sentore ha di questa campagna?
Mi sarei aspettato un clima più corretto, invece, lo scontro è con una modalità politica che non mi appartiene. Preferirei un confronto sui temi e sui programmi, ma non c’è stata la possibilità con gli altri candidati.
Come mai ha scelto di proseguire l’avventura da sindaco e candidarsi al secondo mandato?
Mi sono ricandidato perché quando si inizia un percorso è giusto portarlo al termine e sono ancora tanti i progetti da finire.
Ci racconti qualcosa su di sé: curriculum ed esperienze?
Sono un ingegnere delle Telecomunicazioni ho sempre lavorato con aziende private spostandomi in Italia. Ho lavorato anche con l’istituto idrografico della Marina Militare.
Flussi turistici, numero chiuso e turismo sono alcuni dei temi al centro di questa campagna, quali sono le sue idee al riguardo?
E’ necessaria una programmazione intelligente dei flussi in arrivo nel tempo e nello spazio del borgo, compatibilmente con le esigenze del territorio.
In relazione al Parco nazionale delle Cinque Terre e la sua visione dal punto di vista ambientale del territorio. C’è qualche proposta prioritaria che vorrebbe poter mettere in campo?
Il Piano del Parco è la priorità e deve essere redatto in modo che chiunque voglia recuperare dei terreni sia agevolato. Penso si debba dare la possibilità a chi coltiva di realizzare piccole vie di accesso e rampe per le motocarriole per raggiungere i terrazzamenti.
Veniamo al programma, ci vuole riassumere in poche parole i punti cardine con i quali si presenta di fronte agli elettori?
Abbiamo in programma il progetto del canale scolmatore, un percorso lungo e complesso, per un'opera colossale che è l'unica via per offrire garanzie a un territorio fragile. Vogliamo sostituire l’impianto d’illuminazione di tutto il paese convertendolo a led, realizzare una pista per l’elisoccorso, sistemare la passeggiata di Fegina e lavorare su una nuova scuola per bambini e ragazzi del paese.
Un auspicio per il futuro?
Penso che la cosa più importante sia investire nelle nuove generazioni perché sappiano fare meglio di quello che abbiamo realizzato noi.