Federica Pecunia, Capogruppo Pd La Spezia, chiede risposte chiare al sindaco Peracchini sul futuro dell'area ed annuncia di aver chiesto un consiglio comunale straordinario: "Dopo mesi di silenzio oggi si apprende a mezzo stampa che Enel ha presentato richiesta per una centrale a turbogas nel sito della attuale Eugenio Montale. Ecco il perché di tutto questo silenzio assordante. Ecco perché hanno annientato il tavolo di confronto con la città mai più riunito dal sindaco. Ora però abbiamo il diritto di sapere e far sapere ai cittadini : chi sapeva? Chi dentro e fuori dal Comune era a conoscenza di questa scelta?
Perché ci ricordiamo bene che solo pochi mesi fa la maggioranza preparò un ordine de giorno nel quale al primo punto c’era la richiesta ad enel di rimanere e proprio con una centrale a gas. Era già tutto previsto?
La maggioranza di destra volutamente ci ha tenuto all’oscuro di tutto?
Non è più rinviabile e oggi dovrà dire la verità. E davvero questo il futuro che ci attende? Dopo anni di carbone, oggi l’unico destino per quelle aree è permettere ad Enel di costruire una nuova centrale proprio al centro di un quartiere ormai densamente popolato? La città ha già pagato molto in termini ambientali, questa destra sembra non essersene accorta vista la scellerata scelta di costruire proprio nella nostra provincia un nuovo enorme biodigestore.
Vogliamo dal sindaco delle risposte chiare, basta le bugie alle quali ci ha abituato. Per questo abbiamo già richiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere nella assemblea cittadina di un tema così importante per il futuro della nostra comunità".
Juri Michelucci, vicecapogruppo Pd in Regione Liguria, afferma: "Dopo la bufala di Spezialand e le (finte) rassicurazione in campagna elettorale, ecco che oggi scopriamo dalla stampa che la Centrale Enel della Spezia non verrà dismessa come promesso, ma resterà al suo posto, utilizzerà il carbone fino al 2025 (invece che fino al 2021 come si era detto) e verrà riconvertita in centrale a turbogas. Addio quindi al percorso, avviato dall’amministrazione comunale di centrosinistra per chiudere definitivamente l’impianto, bonificare le aree e restituirle alla città. La destra che oggi governa Comune e Regione ha invertito la rotta e si appresta a dare continuità all’attività della Centrale Enel. Naturalmente, però, le istituzioni locali si sono guardate bene dal rendere pubblica questa loro decisone, che oggi sembra ormai cosa fatta. L’assessore regionale Giampedrone chiarisca in Consiglio come e perché è stata fatta questa scelta. Un tema così importante andava discusso pubblicamente insieme ai cittadini, alle associazioni e ai partiti di opposizione. Invece, come è accaduto anche con il biodigestore spezzino, l’assessore regionale evita il confronto (nonostante la promessa fatta in aula qualche settimana fa), tagliando fuori i cittadini da qualsiasi decisione".
Interviene sull'argomento anche l'Unione comunale PD di Arcola chiedendo la mobilitazione: "Tanto tuonò che piovve.
E così, chiudendo ogni speranza sulla futura dismissione della centrale spezzina, L’ENEL ha presentato al Ministero dell’Ambiente la richiesta per realizzare un impianto a turbogas in luogo del gruppo a carbone che deve essere chiuso nel 2021.
Ordini del giorno a raffica e dibattiti accesi, soprattutto nel consiglio comunale spezzino , non hanno spostato di una virgola gli atteggiamenti dei vertici ENEL verso l’agognata riconversione ambientale del sito .
Tuttavia, la fase storica che stiamo attraversando soprattutto sotto il profilo ambientale , caratterizzata da segnali sempre più inquietanti di cambiamenti climatici in corso , ci impone di riflettere che non c’è più spazio e tempo per disquisire come si è fatto per quasi 60 anni , continuando a produrre emissioni che incidono sulla salute , sul clima e sulla sopravvivenza del nostro pianeta come l’abbiamo sino ad oggi conosciuto.
Il tempo sta cambiando , è ora di cambiare ! Ci ricorda la giovane voce di Greta , la cui fermezza e lucidità espressiva pare trascendere dalla stessa età anagrafica mentre pone a noi tutti interrogativi profondi sulla legittimità delle nostre azioni riguardo al futuro delle giovani generazioni .
Abbiamo il dovere morale e civile prima ancora che politico di esprimere un NO deciso a questi progetti . Dobbiamo aprire una battaglia ambientale di grande respiro in grado di coinvolgere popolazioni , associazioni ed istituzioni , per incalzare il Ministero dell’Ambiente che ha la chiave per concludere questa vicenda in misura positiva .
A questo fine occorre richiedere al Ministero ed all’intero Governo Nazionale , di concerto con la Regione Liguria e gli Enti Locali coinvolti , senza se e senza ma , di negare ad ENEL nuove autorizzazioni per continuare a produrre energia da fonti fossili nella piana spezzina ed arcolana di Vallegrande , in linea con l’Autorizzazione Integrata Ambientale che decreta la scadenza al 2021".