“Ho letto l’inizio del programma del Sindaco Montebello che cita testuale: Comincio questa nuova avventura con davanti un foglio bianco. Ah, mi sono detto, finalmente lo ammetti: non hai fatto una mazza per 5 anni”: non le manda certo a dire il candidato Sindaco del centrodestra Matteo Ridolfi.
Il 26 maggio si avvicina inesorabile ed a Castelnuovo sale la febbre da elezione. Nel centrodestra si vede la possibilità di agguantare un risultato storico: è quanto trapela dalla sicurezza con cui hanno parlato il candidato Ridolfi e tutti gli importanti che hanno partecipato ieri, 12 maggio, alla Conferenza pubblica di “Castelnuovo Cambia”.
Dopo la visita il 9 maggio del vice Ministro Edoardo Rixi, è stata la volta del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e non solo.
Nel salone della pizzeria “Time Out” del Centro Sportivo si sono alternati al microfono l’Assessore regionale Giacomo Giampedrone, l’Onorevole Stefania Pucciarelli, l’Onorevole Manuela Gagliardi ed il Consigliere regionale Andrea Costa. Tra il pubblico anche il Sindaco di Porto Venere Matteo Cozzani, Consiglieri comunali e i responsabili provinciali di Lega (Zanicotti) e Fratelli d’Italia (Parodi).
Ridolfi ha gestito interamente il lungo tavolo degli oratori, ha parlato, presentato e dato la parola ad ogni ospite, rivolgendosi sempre al proprio gruppo seduto attento in prima fila.
“Il Sindaco attuale, mi dicono, ha governato 5 anni mettendo in cantiere dei progetti, bene dico io, 5 anni per mettere in campo dei progetti da sviluppare che non è stato poi in grado di sviluppare – attacca Ridolfi – nel programma diffuso da Montebello se voi leggete la parte delle cose portate a termine impiegate circa un minuto e mezzo, mentre per leggere quello che vuole fare serve mezz’ora. Un programma enorme di un Sindaco che nel suo mandato ha ereditato da altri una fortuna ed una barca di soldi e si è limitato nei primi due anni a tagliare nastri di cose fatte dalle Amministrazioni precedenti. Questo è il Sindaco delle promesse e cose non fatte, completamente immobile – ribadisce – 5 anni a non fare nulla e solo a spendere in spesa corrente non su investimenti ma su feste, eventi, manifestazioni. Se volete solo feste ve ne organizzo una al giorno, ma non vi darei niente se non farvi mangiare dei gran ravioli e testaroli, e poi? – aggiunge – io mi sono candidato insieme alla mia squadra perché siamo nati qui, viviamo il territorio e lo vogliamo cambiare. Siamo persone con il sale in zucca, pronti a lavorare per migliorare e fare crescere questo Comune che al momento è solo un’isola infelice e isolata. Fregiarsi di una bandiera arancione (Touring Club Italia) che rimane solo un cartello inutile da mostrare come un trofeo non è nella nostra visione, quella deve essere la base di partenza per sviluppare dal punto di vista imprenditoriale le nostre eccellenze sul territorio. Abbiamo imprenditori e produttori riconosciuti a livello mondiale e non li guardano neanche in faccia, senza fregiarsene e valorizzarli li usano solo per farsi regalare delle bottiglie di vino – e rincara la dose – la nostra Enoteca Regionale è stata usata per anni solo come il bar dell’Amministrazione, un bar privato e basta. Un bene così prezioso e, in quanto regionale soggetto a possibile spostamento altrove, è usato da loro solo per andare a bersi dei gotti di vino. Il Comune sovvenziona sagre e manifestazioni importanti come “Benvenuto Vermentino”, la più importante manifestazione enologica di Castelnuovo, e abbiamo scoperto ora che non ha un bilancio, non si sa quanto costa e quanto incassa perché priva di bilancio, e se non si sa è più facile gestirla – ride e conclude – questo è il “Comune delle buche stradali”, tranne che nella via dove abita il Sindaco però, lì ci si può giocare a biliardo. E’ il Comune dove non si soddisfano gli imprenditori che creano lavoro ma il privato che vuole aprire una finestra, un portico, perché è consenso immediato, sicuro e facile. Creare futuro, lavoro e immagine imprenditoriale invece richiede impegno, tempo, e magari non dà risultato immediato. Tutto ciò a noi non va bene, l’oggi è facile ma non serve se non si è in grado di seminare il domani, che è quello cui ambisce la nostra squadra”.
Gli interventi di Ridolfi si sono susseguiti tra quelli degli ospiti interrotti spesso da applausi, qui ne proponiamo un sunto:
Gagliardi (Forza Italia) ha affermato: "Castelnuovo merita la sua grande occasione e Matteo e la sua squadra sono una vera alternativa al Governo monocolore ormai sbiadito che da sempre gestisce il Comune. L’alternanza è da sempre ricchezza ed un punto di vista diverso è sempre un qualcosa di positivo, finalmente anche questo Comune ha l’opportunità di cambiare perché oggi c’è un candidato Sindaco preparato, strutturato e già con una vasta esperienza politica alle spalle. Sono sicura che i cittadini sapranno valutare tale opportunità e fare cambiare finalmente colore a Castelnuovo, un colore nuovo che è lo stesso che siede in Regione e che viene rappresentato a livello Nazionale da Parlamentari del territorio. Raggiungiamo insieme i risultati importanti che questo Comune merita”.
Pucciarelli (Lega), rivolta a Ridolfi, afferma: “Caro candidato Sindaco, tu stamattina hai detto: Montebello mi copia il programma. Ti sbagli, non è che ti copia come asserisci, ma solo ne è privo in quanto privo di idee. Se le avesse avute lo avremmo visto in questi 5 anni di Amministrazione, ma con lui Castelnuovo non solo è rimasto fermo ma addirittura è regredito; lui ed il suo vice Ambrosini di danni ne hanno fatti abbastanza ed è giunta l’ora di mandarli a casa. Castelnuovo è bandiera arancione del Touring Club Italiano, un marchio di qualità turistico-ambientale che forse è eredità di un importante passato e molto probabilmente riferito solo a Castelnuovo alto. Ma non certo nella piana e nella zona di via Gragniola dove imperversano degrado e insediamenti sin’ora tollerati anche nelle sue forme di illegalità: abusivismo, rifiuti tossici e roghi. Andate a vedere all’isola ecologica cosa succede quando portano via rifiuti poi bruciati in via Gragnola. Ho 52 anni e ci sono nata in questo territorio e l’ho sempre visto in questa maniera, degradato e governato dalle stesse persone”.
Costa (Liguria Popolare) aggiunge “Mi lega a Matteo un lunghissimo rapporto di amicizia e rispetto, con lui i castelnovesi potranno provare la sensazione del cambiamento. Quel cambiamento utile e atteso che non deve fare timore perché permette di vedere le problematiche da una diversa prospettiva, permette alla politica di tornare in mezzo alla gente, permette di riallacciare quel rapporto con i cittadini ed il territorio che fa la buona e sana politica. Castelnuovo ha una grande opportunità e deve capire che c’è un diverso e miglior modo di gestire e amministrare la “cosa pubblica”. Non lasciatevi sfuggire l’occasione e vi dimostreremo con i fatti che si può fare in maniera diversa, metteteci alla prova”.
Giampedrone (Lista Toti) prende la parola per dire: “Venendo qui il Pres. Toti mi ha chiesto: ma cosa abbiamo fatto noi Regione a Castelnuovo in questi 4 anni? Niente Presidente, è stata la mia risposta, perché se non chiedono nulla non si può fare niente – ride l’Assessore – e il non chiedere significa non avere idee, non presentare progetti e limitarsi, come accadeva sino all’anno scorso a Sarzana, a fare campagna elettorale costante con la classica litania: la Regione è brutta e cattiva e non chiediamo perché intanto non ci danno. Questo si chiama solo giocare a fare politica sulle spalle dei cittadini e cercare di nascondere la propria incapacità. Ridolfi ed il suo gruppo hanno la capacità di creare progetti e la voglia di impegnarsi che gli altri hanno perso da tempo – aggiunge - quando in Regione governiamo noi non sanno chiedere, quando governavano loro non facevano niente lo stesso e questo nulla è quello che li accomuna e li fa stare assieme in un interessato tentativo di mantenimento del niente – puntualizza – in un territorio bisogna avere la forza di cambiare per rimettere in gioco tutti e farlo progredire, votare Montebello è buttare via il voto e loro, già impauriti, stanno andando in giro a dire di votare chiunque tranne noi. Quelle liste trasversali e alternative al loro governo non vi servono, perché l’unica lista alternativa che ha la forza, la credibilità e la capacità di arrivare all’obiettivo è la nostra. Avere la Regione alle spalle è un importante vantaggio per chi sa e vuole sfruttare questo vantaggio, e credo che Matteo lo farà, saprà proporre e usare quel fondo strategico infrastrutturale che attende richieste e progetti seri. Facciamo una vera isola ecologica per esempio, rimanendo in termini ambientali, così come sfruttiamo il fondo apposito per la difesa del suolo e sicurezza idraulica. Questi sono i temi con cui lavorerò insieme a Matteo sin da un minuto dopo il suo insediamento, ed il 27 pomeriggio aggiungeremo a quella del Touring Club un’altra bellissima bandiera arancione” .
Conclude il pomeriggio castelnuovese l’intervento del Presidente Giovanni Toti che esordisce con una battuta: “Comincio con una certezza, i tuoi avversari il vino quantomeno non lo hanno sciupato, se no non si spiegherebbe il perché di molte scelte anche reiterate, evidentemente lo hanno utilizzato e a lungo – applauso fragoroso - “Cambiamo insieme” era il nostro slogan, lo abbiamo utilizzato per tutte le nostre sfide ed ha sempre funzionato perché c’è una verità intrinseca: la qualità della classe dirigente/amministrativa che il cambiamento ha portato in questa Regione contro la bassa qualità di quelli che hanno prodotto la continuità/sopravvivenza di 70 anni di Governo di una sola classe politica. Beh, ci si può rendere conto che il cambiamento in sé è una cosa salutare, che apre la porta a nuove idee ed a nuovo entusiasmo. Non siamo qua perché abbiamo riunito dei partiti e poi trovato il Sindaco, no, abbiamo invertito l’ordine dei fattori ed il Sindaco si è presentato e lo abbiamo appoggiato per la sua voglia di mettere in campo un modello di sviluppo, crescita e recupero di un territorio che è il modello applicato ormai in tutta la Liguria. Quel modello vincente che ci contraddistingue – prosegue – l’enogastronomia insieme al turismo e alla bellezza del luogo non è solo esportare del vino ma portare qui le persone a conoscere cosa vuol dire vendemmiare, cosa è un frantoio etc. Tutto questo non è folklore ma ricchezza, opportunità e posti di lavoro. Un partito che ha sempre guardato all’acciaio, alla siderurgia pesante e alla chimica ha sempre considerato queste ricchezze come figlie di un Dio minore. Noi non staremo fermi ad aspettare che l’IRI metta qualche fabbrica per spostare le persone dalle colline alla città, ma valorizzeremo le nostre tradizioni e le ricchezze del territorio. Basta buttare via occasioni, è ora di avere in mente un percorso da fare. Dopo 70 anni di Governo presentare ai cittadini un “libro dei sogni” che regolarmente non viene fatto è una cosa folle e anche questa volta sarà solo fumo – prosegue – anche a scacchi sono bravissimi, fanno sempre la solita mossa e regolarmente perdono la pedina, perché non è che togliendo la fascia al capitano e mettendola al vice rendono la squadra qualcosa di più competitivo, se era il più bravo lo sceglievano sin dall’inizio no? Dopo 5 anni tolgono il primo e mettono il secondo, poi il terzo, chissà, prima o poi finiranno questa specie di “evoluzione della specie".
"Con noi - prosegue Toti - Castelnuovo sarà attaccato a Sarzana, alla Spezia, ad Ameglia, a Lerici e Porto Venere facendo di questo territorio uno straordinario comprensorio di sviluppo legato alle nostre tradizioni e turismo. Nel giro di pochi km contempliamo mare, colline dove coltiviamo l’olio ed il vino migliore del nostro Paese, insieme ai borghi antichi della nostra storia, e appena dietro l’angolo abbiamo un porto commerciale che non rilascia più solo container ma anche degli esseri umani che sono i crocieristi. Quelli che non necessariamente debbono mettersi in fila come delle formiche per le 5 Terre ma anche fatti interessare a vedere la nostra pianura e le nostre colline, e magari comprarsi una cassa di buon vino da riportarsi a casa o visitare una piccola chiesa di un piccolo borgo che magari da noi viene vista come ormai scontata, ma che altrove verrebbe messa in mostra dentro una teca protetta in cui entrare dopo essere stati sterilizzati con la vaporella per non sciuparla – conclude – l’acciaio posso andarmelo a fare dovunque ma lo scorcio di Castelnuovo visto dal basso non me lo possono spostare da nessuna parte del mondo. Il valore del nostro territorio e le capacità delle sue eccellenze sono valori assoluti che nessuno può de localizzare, valorizziamo tutto questo bene e non lasciamolo in mano a persone che non rispettano tutto questo o, perlomeno facendo i magnanimi, non arrivano a capirlo”.