Abbiamo votato a favore del collegato al Bilancio presentato dalla Giunta soltanto perché conteneva la norma, che condividiamo, sul passaggio dei lavoratori dei centri per l'impiego alla Regione. Una decisione che inquadra le figure professionali presenti nei centri per l’impiego nell’organico della Regione e che quindi non poteva vederci contrari, anche se, in questo modo, la Giunta certifica il fallimento di Alfa. Secondo gli indirizzi iniziali dati dall'attuale maggioranza, infatti, Alfa doveva essere il grande contenitore della formazione, delle politiche attive del lavoro e del diritto allo studio. Questo disegno è franato miseramente per evidente incapacità a gestirlo e nel giro di pochi mesi Alfa prima ha perso il diritto allo studio, confluito in Aliseo, e ora perde i centri per l’impiego. Una clamorosa marcia indietro rispetto ai propositi annunciati in pompa magna dalla Giunta. Il tanto predicato processo di integrazione tra politiche formative e politiche attive del lavo dichiarate dagli assessori Cavo e Berrino si infrange nell’incapacità di governare processi complessi da parte della Giunta Toti.
Ovviamente, visti i nuovi carichi di lavoro che graveranno sui centri per l’impiego, abbiamo chiesto all’assessore Berrino di fornire garanzie sia sul completo assorbimento della graduatoria del bando di assunzione a tempo determinato con la garanzia delle risorse perché tali contratti siano prorogati per altri due anni, sia sul via libera, il prima possibile, al bando per il tempo interminato. Il difficile mercato del lavoro in Liguria e i nuovi compiti derivanti dal reddito di cittadinanza richiedono un organico non solo stabile, ma ben più ampio di quello attuale
Gruppo Pd in Regione Liguria.