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Sarzana: sulla Tari Chiappini non ci sta In evidenza

Di Luca Manfredini – “TARI, ACAM, IREN... et voilà: il salasso è servito”: l’attacco di “Sarzana in movimento” ai colossi del ciclo rifiuti e all’Amministrazione sarzanese.

 

“Cara Tari... ma quanto mi costi!

Ancora un rincaro. Ancora un piano finanziario indecente che offende i cittadini tutti. Eppure, sistematicamente, passa nei Consigli comunali. Indipendentemente da “dove spira il vento” – attacca Chiappini sulla recente approvazione di Bilancio - dicevano: “il vento è cambiato”, e noi di Sarzana in movimento dicevamo: “sarà, ma se cambia e non tira a favore dei cittadini, cambia il vento ma non cambia nulla. E infatti eccolo: il nuovo “piano finanziario 2019 TARI” che ACAM, ma meglio sarebbe dire IREN, propina al Consiglio comunale in perfetta continuità con gli anni e le Amministrazioni precedenti e accondiscendenti”.

Sotto attacco è la Tari prevista nel Piano Finanziario 2019 – 2021 su: “Interventi relativi al servizio di gestione del ciclo dei rifiuti” che il gruppo di Chiappini approfondisce in un lungo documento corredato di dati e articoli, denunciando ancora: "quanto ad un aumento dichiarato di materiali differenziati, recuperati e rivenduti, e alla diminuzione corrispondente degli indifferenziati da smaltire, non ci sia nessun equivalente risparmio per gli utenti nè una diminuzione dei costi di smaltimento. Utenti poi che, ricordiamo, dall’avvio della differenziata contribuiscono in maniera netta ed in prima persona al “servizio” che poi vanno a pagare. Più differenziata = meno costi si, ma solo per i gestori".

Chiappini ricorda che già nel 2013 in amministrazione Cavarra si attuò il passaggio da TARES a TARI, con uno "spropositato" aumento medio per le famiglie del 75%. Una cifra “monstre” di 4.863,610 € tutta a carico dei cittadini sotto forma di tributo locale: “Ma questo non pare essere stato sufficiente per gli appetiti e gli impegni dei gestori (ricordiamo che l’aggregazione Acam/Iren è stata benedetta nei Comuni della Provincia sia dal centrodestra che dal centrosinistra) e oggi, a 6 anni da tale aumento: “ACAM/IREN chiede al Comune 5.931.834 €: in 6 anni aumenti costanti per un totale di 1.068.224 €! Pari al 22% - scrive l’ex Consigliere - solo negli ultimi tre anni l’aumento è stato di 530.122 € con buona pace del fatto che con l’aumento della raccolta differenziata (che negli ultimi tre anni è aumentata del 39% - dal 27% precedente al 66% attuale) i costi devono diminuire”.

A questo aumento richiesto poi vanno sommati, secondo Chiappini, i costi “CARC” (Costi Accertamento Riscossione Contenzioso – a carico del Comune) per ulteriori 415.307 € (circa 28 euro per contribuente), e questo perchè tutti devono dividersi le spese per l’eventuale “contenzioso” per le spese del recupero dai morosi o dagli evasori.

Il tutto per un totale di TARI di 6.347.141 €.

“Purtroppo il detto “più differenziata, meno costi” per i cittadini di Sarzana risulta, quindi, essere vero solo secondo le tabelle dei piani finanziari 2018 e 2019 – asserisce - perchè poi, magicamente, IREN/ACAM fa aumentare il costo complessivo TARI rispetto agli anni precedenti imputandoci per il 2019 un poderoso aumento dei “costi generali di gestione” di ben 492.622 € che passano dai 2.537.030 € del 2017 ai 3.029.652 del 2019 attraverso i 2.766.733 del 2018”!

Ricorda poi il leader dell’Associazione “Sarzana in movimento”, da sempre promotore della battaglia contro Acam e dopo Iren: “Non è superfluo rammentare che IREN/ACAM conferisce i rifiuti raccolti indifferenziati presso il “centro di trasformazione” situato in località Saliceti di Vezzano Ligure, centro che la stessa ACAM (ovvero i Comuni soci) aveva ceduto in gestione per 26 anni alla Società RECOS costituita a bella posta da IREN, operazione avvallata qualche anno fa da tutti i Sindaci della Provincia ancor prima che IREN si “pappasse”anche ACAM – ironizza - pardòn: prima che ACAM si “aggregasse” ad IREN a condizioni capestro ed incontrovertibili senza penali, sempre col beneplacito di tutti i Sindaci della Provincia e questa volta compreso quelli delle nuove Amministrazioni di Centro Destra che, precedentemente, avevano votato contro alla proposta di aggregazione assieme alle minoranze del M5S”.

L’attacco dell’ex Consigliere si sposta poi verso l’Amministrazione ed il suo Assessor al Bilancio, Daniele Baroni, colpevole a dir suo di affermare in delibera: “Una cosa che risulta palesemente falsa, come dimostrabile con una semplice ricerca on line sui costi medi a livello nazionale” – scrive Chiappini riferito ai costi standard del servizio di raccolta, valorizzazione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti differenziati dell’Ente, definiti nel testo della delibera di approvazione del piano finanziario come “Al di sotto di quanto accertato a livello nazionale e aggiornato all’anno 2018”.

Assessore poi che nelle repliche ammetteva: “Non sono un tecnico, premetto, quindi ho provato a studiarmi anch’io il piano finanziario, ho provato a capire quanto ci costa la tonnellata, il differenziato, l’indifferenziato e sono arrivato alla conclusione che ci costa molto... – e aggiungeva in altra replica – “abbiamo iniziato un percorso di razionalizzazione ed efficientamento della raccolta, almeno nei programmi e nei piani, su cui darò la parola all’ Assessore competente. Però effettivamente, diciamo che siamo un po’ tutti... non voglio usare un termine brutto... siamo un po’ tutti in imbarazzo, perchè vorremmo fare qualcosa di diverso e di alternativo ma per il momento non credo che siamo in condizioni di poterlo fare. Per quanto riguarda arrivare alla tariffa puntuale ci vuole un bel po’ di impegno e probabilmentente anche di tempo, perchè gli investimenti in organizzazione logistica per un comune come il nostro non saranno così immediati”.

Neanche le parole dell’Assessore Roberto Italiani sembrano soddisfare Chiappini: “Siamo in un periodo di transizione – dichiarava Italiani - nell’anno 2019 sono in corso dei tentativi di modifica che io spero si realizzeranno nel corso dell’anno, e che riguardano le modalità di raccolta diverse rispetto al passato. Si tratta di organizzare un sistema di raccolta con isole ecologiche e sono stati già programmati diversi incontri – aggiungeva sulle previsioni future di aumento della raccolta differenziata - volevo anche rispondere a quali sono le prospettive di una raccolta differenziata più importante. Credo che questa partita si giochi su due fronti: uno è, naturalmente l’educazione civica, e su questo noi stiamo lavorando, mentre il momento più importante sarà invece il raggiungimento, e credo ci vorranno almeno un paio di esercizi, della raccolta puntuale” che sarebbe meglio chiamare col suo nome, ovvero “tariffazione puntuale” in cui ogni utente tanto produce, tanto paga. Il tutto “attraverso il ritorno alle isole ecologiche per il centro e, forse, il semicentro”, speriamo ben organizzate ed “intelligenti”.

Risponde Sarzana in movimento: “Purtroppo per l’Assessore Italiani, IREN/ACAM non scherza neppure nel prendere in giro cittadini, Assessori e Consiglieri comunali per quanto riguarda gli obbiettivi futuri di incremento della raccolta differenziata. Infatti, analizzando il piano finanziario TARI per il 2019 per vedere se alle affermazioni dell’ Assessore si trova riscontro scopriamo:

1) per quanto riguarda il ritorno alle isole ecologiche si rileva solo un accenno senza un termine temporale ed una previsione di costi

2) per quanto riguarda la previsione di aumento della raccolta differenziata ACAM Ambiente si pone l’obbiettivo di incrementare le percentuali di raccolta differenziata ma non indica quale sia l’obbiettivo in percentuale prefissato anno per anno, solo un generico “65% per tutti i comuni serviti” che è il limite minimo di Legge previsto ed è inferiore a quel 65,6% ottenuto lo scorso anno

3) che “all’interno del Piano Finanziario sono stati previsti gli interventi e le attività necessari per mantenere – RIPETIAMO: MANTENERE – gli attuali sistemi di raccolta differenziata delle frazioni riciclabili – con buona pace per le annunciate isole ecologiche dell’ Assessore Italiani

4) che il piano TARI, IREN/ACAM dice che “nel 2019 si prevede un lieve aumento della percentuale di Rifiuti Differenziati raccolti, rispetto al dato complessivo dell’anno 2018″ ribadendo “con una fase di stabilizzazione e mantenimento nel biennio successivo.” Cioè: NON CAMBIA NULLA! Per i prossimi tre anni ci terremo, se va bene un bel 66%

Sarzana in movimento conclude quindi drasticamente:

“SI! Pensiamo ci prendano in giro, oltreché farci pagare cifre fuori mercato.

E siccome “a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca” ci chiediamo, e lo facciamo da tempo, perchè la scellerata operazione della cessione dell’impianto di Saliceti (oltre a quello di compostaggio di Boscalino) è lì a provarlo: se non sia il caso che IREN/ACAM affermi il falso nell’indicare genericamente l’obbiettivo di aumentare la raccolta differenziata, obbiettivo che poi non conferma nella percentuale che fissa anno per anno, perchè lavora per mantenerla al 65%?
Ovviamente questo garantirebbe a RECOS, ovvero ad IREN che detiene il 98,6% delle azioni della Società, il 35% dei rifiuti indifferenziati da trasformare in CDR/CSS nel suo centro di Saliceti per essere avviato all’incenerimento, presumibilmente nei suoi termovalorizzatori, per produzione di energia da rivendere. Cioè: non solo paghiamo ad IREN quote anche elevate a tonnellata rispetto ad altre realtà Italiane per il trattamento e lo smaltimento della percentuale di indifferenziato, ma questa ci guadagna pure rivendendo l’energia prodotta, garantendosi una quota fissa di entrate e mantenendo l’ indifferenziato al 35%? – concludono - In altri comuni d’Italia si raggiungono quote anche superiori all’ 80%, abbattendo la quota di indifferenziato, il cui costo di smaltimento grava sulle cartelle TARI di famiglie ed aziende, ed applicando veramente la tariffa puntuale agli utenti con grandi benefici economici per gli stessi e per l’ambiente”.

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