“L’esito della commissione-farsa è che non c’è conflitto di interessi e gestione opaca di Asti? Benissimo, ne siamo contenti. Ed allora perché Peracchini non gli restituisce la delega alla cultura?” Così Federica Pecunia, PD, Guido Melley, LeAli a Spezia, Massimo Lombardi, Spezia bene comune, Luigi Liguori, Spezia bella forte e unita, Paolo Manfredini, Partito Socialista, che continuano: “Peracchini da sindaco-tentenna si è trasformato in sindaco-Pinocchio. Il conflitto di interessi tra le attività imprenditoriali ed il ruolo di assessore di Asti è evidente. Emerge con chiarezza anche dalla relazione, pur incompleta e lacunosa, di una commissione che, nei modi e nei tempi, è stata formata solo per prendere tempo ed annacquare le indubbie responsabilità di Asti. Peraltro, la commissione nulla chiarisce su dove siano finiti i soldi delle sponsorizzazioni, ma siamo sicuri che questo aspetto invece può interessare chi di dovere.”
Concludono i consiglieri: “Noi comprendiamo il dramma umano di Peracchini: lui non sopporta Asti, ma non lo può mandare via perché Toti e Giampedrone non vogliono. Gli ordini sono ordini. Se non fossero in gioco la credibilità delle istituzioni e la trasparenza amministrativa verrebbe da ridere ad assistere a questa farsa. Invece è solo uno spettacolo triste ed indecoroso. Peracchini spieghi alla città perché non restituisce la delega ad Asti se è “innocente”. La verità è invece il contrario: il Sindaco se ne assuma la responsabilità.”