Dopo il declassamento sui Lea (Livelli essenziali di assistenza) e l’esplosione delle fughe certificato da Agenas, emerge un’altra grande criticità della sanità ligure a trazione Toti-Viale: l’aumento delle liste d’attesa. Come si legge sul Secolo XIX la situazione è sempre più preoccupante, con picchi a Imperia e alla Spezia, dove per effettuare una visita oculistica bisogna attendere, come minimo, 8 mesi. D’altra parte se si tagliano il personale e le prestazioni non può essere altrimenti.
Anche la “rivoluzione” del Cup unico, così come l’aveva annunciata l’assessore Sonia Viale (prima a metà 2017 e poi nove mesi fa con un ulteriore potenziamento della piattaforma) è del tutto fallita. Ancora oggi è impossibile prenotare esami su scala regionale. Manca un software adeguato, ma finché la Giunta Toti utilizzerà Liguria Digitale per stendere i tappeti rossi sarà difficile ottenere qualche risultato. La società informatica ligure è inchiodata da tempo anche sul fascicolo sanitario elettronico, che è rimasto fermo al palo da quando governa quest’amministrazione di centrodestra (quasi 4 anni).
Invece di copiare continuamente la Lombardia, consigliamo all’assessore di guardare con maggiore interesse al sistema virtuoso dell’Emilia Romagna. Il monitoraggio costante, addirittura quotidiano, un livello di produttività basato sull’efficacia delle prestazioni e soprattutto adeguate dotazioni di strumenti tecnologici e di personale sono modalità di intervento, che a Modena, solo per fare un esempio, hanno dato ottimi risultati. Tanto che, pur prevedendo la possibilità di limitazioni all’attività di intramoenia, non è mai stato necessario attivare concretamente tale misura.
Prima di mettere ancora una volta le mani nelle tasche dei liguri, facendo pagare il ticket a chi rinvia le prenotazioni, sarebbe bene che la Giunta Toti lavorasse per migliorare l’offerta sanitaria della nostra regione.
Gruppo Pd in Regione Liguria.