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L’Assessore Campi parla di piazza Martiri: "Il nostro non è un silenzio" (Video) In evidenza

di Luca Manfredini – Sarzana si è svegliata da un lungo sonno inconscia di quanto si andava attuando nel progetto Laurina/piazza Martiri. Ne abbiamo parlato con il Comitato e con l’Assessore Barbara Campi.

Ieri mattina l’Assessore è intervenuta al banchetto del comitato “Sarzana che Botta” e si è intrattenuta a lungo analizzando ancora una volta la problematica in uno scambio reciproco di letture e possibilità.

Gazzetta della Spezia ne ha approfittato per chiedere un’approfondimento in merito sull’argomento che sta appassionando i sarzanesi: “Il nostro apparente silenzio è solo attesa delle risposte competenti richieste per potere intervenire sicuri. Fare solo guerra senza conoscerne gli esiti possibili potrebbe diventare un ulteriore danno per la città. Non siamo né paurosi, né attendisti speranzosi in un silenzio che soffochi il problema. Questa di piazza Martiri è una palese ferita alla città ed è un dovere intervenire si, ma con coscienza e consapevolezza”, esordisce così l’Assessore.

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Se il cantiere dei lavori incriminati si è fermato ora per la pausa natalizia altrettanto non si placano le discussioni e lo stupore dei cittadini sulla costruzione che sorgerà alle spalle del Laurina.

Lo storico edificio è risorto ambito ripresentandosi ai cittadini nella sua bellezza originaria ma verrà presto ottenebrato dal “palazzo inaspettato ai più” che lo sovrasterà di due piani. L’attesa nuova piazza Martiri poi, prevista alberata e con giochi, panchine, colonnine di ricarica, effluvi d’erbe aromatiche, sarà apparentemente ridimensionata di conseguenza, mentre i vagheggiati parcheggi pubblici previsti nel Piano Particolareggiato approvato dal Consiglio comunale del 2009 sono spariti e sostituiti da parcheggi pertinenziali sotto terreno pubblico.

“Ereditiamo un brutto progetto che mai avremmo voluto vedere, un progetto che avrà un valore deleterio per la futura Sarzana tutta e che, se sostenuto e/o non ostacolato, avrà eguale conseguenza anche sulla nuova amministrazione stessa, nonostante sia un frutto velenoso che viene da lontano. Per noi è ora dovere approfondire e comprendere i veri termini di quella pratica apparsi sin da subito non chiarissimi – ci ha spiegato l’Assessore - si sono intersecati “piano casa”, “piano particolareggiato” e decisioni assunte in Giunta e non portate in Consiglio comunale, la questione è veramente complessa e per potere attuare una giusta strategia abbiamo dovuto interpellare dei professionisti. La prossima settimana attendiamo risposte e saremo anche in regione a parlare con il dirigente dell’urbanistica regionale, Pier Paolo Tomiolo, lo stesso che ha approvato, però, questo piano”.

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Un’eventuale imposizione di blocco dei lavori comporterebbe ulteriori disagi alla piazza ed ai commercianti, diluirebbe enormemente i tempi e sottoporrebbe l’Amministrazione anche a rischio denuncia da parte dell’attuatore? – chiediamo all’Assessore - “Date le procedure seguite, corrette o meno ed in fase di controllo, di fatto l’Ente ha concessionato queste opere e quindi l’attuatore è perfettamente in regola – ha risposto l’Assessore - tanti gli elementi da valutare per decidere se sia necessaria un’azione forte o se sia possibile una trattativa che possa redimere l’impatto del tutto sulla città. Una delle ipotesi potrebbe essere quella di rivalutare il progetto della piazza, data all’attuatore a scomputo parziale degli oneri di urbanizzazione. Ragionare quindi su un’ipotetica realizzazione di parcheggi interrati con una procedura di gara “normale” per consentire anche ai residenti dei palazzi attigui la possibilità di un parcheggio pertinenziale. Questo oltre a valutare la possibilità di modificare architettura e altezza della costruzione, oltre a quella “spanciatura” (aggetto) della nuova costruzione sulla pubblica piazza”.

Nel 2014 e nel 2016, ricordiamo, due delibere di Giunta andavavano a ridisegnare il Piano Particolareggiato approvato nel 2009 dal Consiglio, prevedendo la ricostruzione del palazzo aderente al Laurina con un aumento del 35% di volumetria, come concesso dal Piano Casa della regione Liguria.

Il progetto del nuovo “corpo” adiacente al Laurina si restringeva quindi per rispettare i limiti di metratura previsti dai confini dei palazzi adiacenti e si innalzava di un piano, spanciando anche con un “aggetto” sul terreno pubblico, mentre i parcheggi sotterranei diminuivano diventando solo pertinenziali e andando ad occupare il sottosuolo pubblico insieme alla relativa rampa di accesso. I parcheggi pubblici previsti inizialmente nel sottosuolo della piazza si spostavano in altro luogo, sempre di proprietà dell’attuatore dei lavori, dove però è prevista a breve la costruzione di un nuovo albergo.

“Un’ulteriore complicazione viene anche dal duplice aspetto del progetto, considerato come unità unica ma definito nella convenzione come “in parte ristrutturazione e in parte demolizione e nuova costruzione”, e in realtà va a ridimensionare dei volumi e a costruire su qualcosa che c’era già ed è stato completamente demolito. E anche questo è all’esame dell’amministrativista” – prosegue la Campi - l’art. 42 del Tuel individua il caso dell’approvazione di Giunta, bisogna valutare bene la norma per capire se era possibile che un piano particolareggiato approvato dal Consiglio comunale fosse proseguito poi solo con l’approvazione di quest’ultima ma, non rispettando il piano originale. E questo è uno dei nodi principali: la legittimità o meno delle concessioni”.

Il Comitato dal canto suo era di nuovo presente in piazza San Giorgio, impegnato come sabato scorso nella raccolta firme contro il progetto incriminato e dal Comitato stesso approfondito e denunciato in una conferenza pubblica. Più di 400 le firme raccolte al momento e l’intenzione ventilata di andare avanti sulla denuncia anche con un ricorso al TAR, se necessario.

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Un impegno il loro che va avanti sin dal primo progetto e già era riuscito a fare modificare in parte le integrazioni del 2014, mentre il progetto definitivo del 2016, denunciano, non è mai stato appositamente reso pubblico.

“Petizione popolare contro lo scempio urbanistico di piazza Martiri – leggiamo nei fogli della raccolta – i sottoscritti cittadini, per affermare una città normale dove le leggi siano rispettate, chiedono:

  •  A) l’immediata sospensione della delibera di Giunta 164/2016 che autorizza il palazzo di cinque piani e cancella il parcheggio pubblico interrato. Viola la Legge nazionale e l’interesse pubblico perché l’edificio occupa una porzione di piazza pubblica e concede illegittimamente il sottosuolo pubblico per rampe e parcheggi privati.
  • B) l’applicazione per piazza Martiri del piano votato dal Consiglio comunale nel 2009, che prevedeva un parcheggio pubblico interrato. Col progetto attuale sparisce il parcheggio pubblico sotto la piazza! E’ inaccettabile.
  • C) di non ingannare i cittadini con la previsione di un parcheggio pubblico in via VIII Marzo, che sparirà tra due anni poiché in quest’area è prevista la costruzione di un hotel dello stesso imprenditore.
  • D) la pubblicazione di tutte le cartografie del progetto secondo il progetto attuale che permettano ai cittadini il confronto con il Piano del 2009. L’Amministrazione ha il dovere di informare i cittadini sulle decisioni di pubblico interesse.
  • E) concedere in abbonamento, a chi ne farà richiasta, i parcheggi pubblici interrati dei palazzi Biava ed ex Caserma CC inutilizzati”.

Al comitato “Sarzana che Botta” si sono affiancati sulla tematica le associazioni: Libera - Quarto Piano - L’ègalitè - Sarzana in movimento - Difesa Territorio Sarzana - Legambiente Val di Magra.

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