Mai sostiene che quello che dice lui è legge e quindi l’Atc deve rispettare la sua volontà. Mai è lo stesso assessore che ha voluto a tutti i costi la preapertura della caccia al cinghiale il 16 Settembre provocando il ricorso al Tar delle associazioni e la conseguente censura della scelta, e ora l’ATC dovrebbe fidarsi di lui?
Questa vicenda palesa l’incapacità della giunta regionale a risolvere le problematiche relative al cinghiale. Si continua a sostenere che l’unica soluzione al problema è aumentare il numero dei cacciatori e gli abbattimenti, contro ogni evidenza e contro le ormai numerose ricerche in merito.
La caccia continua ad essere un mezzo per trovare consenso elettorale senza preoccuparsi di ciò che sarebbe bene per l’intera comunità. Speriamo che gli agricoltori si rendano conto al più presto di essere presi in giro da questi politici che spendono risorse per favorire un aumento dei cacciatori, spacciando la cosa come misura a favore del contenimento dei danni provocati dagli ungulati, e non si preoccupano abbastanza di favorire l’adozione da parte degli agricoltori stessi di misure incruente a protezione delle culture, come prescrive anche l’Ispra, che porterebbe benefici a tutti consentendo un riequilibrio della specie.
I consiglieri Regionali Costa e De Paoli con la senatrice Pucciarelli invece di pensare a commissariare l’ATC dovrebbero preoccuparsi della totale mancanza di vigilanza durante le battute di caccia al cinghiale, come abbiamo potuto appurare anche quest’anno. In Provincia della Spezia ci sono solo due guardie regionali e le Guardie Ecologiche volontarie sono state dismesse. Chi controlla le battute? In caso d incidenti continueranno a parlare di fatalità?
Le Associazioni ambientaliste del comitato di Gestione dell’ATC