"Ci vuole un coraggio da leoni a sostenere che la sanità ligure sta diventando un modello per l'Italia. I modelli stanno altrove, mi creda cara assessore Viale, altrimenti saremmo tutti messi piuttosto male.
Se viene a Spezia a parlare di sanità trovi davvero il tempo per farsi un giro serio al Sant'Andrea, senza passerelle. Guardi bene la struttura e i suoi spazi e poi ci dica perché non preme sull'acceleratore, non batte i pugni sul tavolo, e procede decisa con la costruzione del nuovo Ospedale Felettino.
È venuta qui in pompa magna a inaugurare il cantiere nel 2016. Si è messa il caschetto giallo della Pessina Costruzioni, oggi tra i finanziatori del Presidente Toti, e ha posato la prima pietra.
Tutto bello, ma da allora, a parte aver demolito la vecchia struttura sanatoriale non c'è davvero altro. Dopo oltre due anni ci troviamo al punto che i lavori sono fermi al 4%.
Mentre le smanie edilizie della sua Giunta si stanno concentrando per avviare un altro cantiere: quello per il nuovo ospedale degli Erzelli, a Genova. Giustissimo, ma la avverto: non vorremo vedere il Nuovo Felettino bloccato per sempre e i denari destinati alla Spezia spostati su altri territori! Per gli spezzini avere il nuovo ospedale non è un vezzo ma ormai una necessità sempre più urgente.
Non vorremmo ritrovarci come nel 2004, giunta di centrodestra, Biasotti presidente, con un cantiere già pronto a partire ma bloccato, in via definitiva, per incompetenza amministrativa e politica.
Sul San Bartolomeo di Sarzana, poi, anche a me piacerebbe che venisse trasformato in un polo di eccellenza per la chirurgia programmata. La verità però sta da un'altra parte ed Eretta, il vicesindaco sarzanese, leghista, visto che ci lavora, dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro.
Siamo davanti a una incuria strutturale e organizzativa profonda ma soprattutto, da mesi, assistiamo allo svuotamento delle professionalità del San Bartolomeo. I primariati a Sarzana sono quasi un miraggio dopo gli ultimi assetti organizzativi.
Molte strutture, interne al San Bartolomeo, anche appena realizzate e sulle quali si sono investire risorse finanziarie, giacciono chiuse e abbandonate: una su tutte il nuovo Day Hospital oncologico.
Al piano terra l'ex ala Don Gnocchi, con la piscina per la riabilitazione, oggi si presenta come un magazzino disordinato per attrezzature ormai inutilizzabili.
E poi ci sono i numeri del personale che sono risicati. ASL5, ad esempio, ha circa il 30% di risorse infermieristiche in meno rispetto agli altri territori, in relazione alla loro popolazione.
Per non parlare poi del tasto dolente delle liste d'attesa. In endocrinologia, soprattutto dopo il pensionamento del primario, i medici specialisti si contano su tre dita e non è raro che, per questo, le visite vengano annullate.
Poi esistono gli appuntamenti per una TAC dati a una distanza di 16 mesi e allora comprendi l'alto tasso di fughe di pazienti verso altre regioni. Con tutto ciò che ne consegue: disagi per i pazienti, meno risorse finanziarie da investire sul territorio e spesa pubblica maggiore.
Assessore, mi creda faccia delle apparizioni più frequenti sullo spezzino. Non si dedichi, però, alle foto e ai sorrisi ma bensì tocchi con mano le criticità della nostra provincia.
Scoprirà che siamo si un modello, ma da non copiare".
Francesco Battistini
Consigliere Regionale
Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria