"Prendo in prestito volentieri lo slogan nazionale adottato per questa giornata per lanciare un messaggio: “non è normale che sia normale” parlare della violenza contro le donne soltanto il 25 novembre. Il tema della violenza verso le donne deve essere inserito tra le priorità dell’agenda politica del Parlamento e dell’azione di Governo. Occorrono interventi precisi in ambito giudiziario, sanitario e culturale che partano anche, soprattutto, dal basso, dagli enti locali, che vanno definiti e attuati in sinergia con le associazioni e gli enti di volontariato. Mi rivolgo allora ai parlamentari del nostro territorio, la maggior parte delle quali sono proprio donne: perché per contrastare efficacemente questa deriva ritengo essenziale garantire alle vittime una protezione efficace sin dai primi atti penalmente rilevanti. Un cambiamento culturale è, credo, indispensabile.
Un cambiamento che deve iniziare dalla scuola affinché si possa debellare un germe che si nasconde, silente, nella mente di molti uomini e non solo: che la libertà della donna possa essere solo una “libertà da”, una libertà negativa, e non una “libertà di”, una libertà positiva.
Un cambiamento che deve passare anche dal linguaggio pubblico: lasciatemelo dire almeno oggi, quanto mi piacerebbe non leggere più, non sentire più la parola “raptus” oppure “se l’è andata a cercare” accanto alla notizia di una violenza o di un assassinio di una donna. Non mi riferisco soltanto ai mass media, ma anche ai dialoghi di tutti i giorni, di quello che ancora chiamiamo “senso comune”. Troppo spesso preferiamo credere alla comoda spiegazione che l’assassino sia “malato” o un “mostro”: non è così. Sono uomini perfettamente lucidi e razionali, consapevoli del potere maschile sulle donne, dove per maschile intendo una concezione del potere come dominio, possesso e violenza.
Per tutto il lavoro che sul nostro territorio viene svolto, permettetemi di ringraziare il nostro centro di eccellenza, il centro Irene che è in una rete in coordinamento con il Comune della Spezia, la Prefettura, la Questura, il Comando dei Carabinieri, quello della Polizia Municipale, ASL 5 Liguria, i distretti sociosanitari, i comuni del territorio provinciale, il mondo delle associazioni (AUSER, Codice donna telefono donna UDI, ANTEAS, ADA, Casa delle donne, DELTA, FIDAPA, la consulta provinciale femminile, il mondo sindacale e il privato sociale)."