Qualcosa inizia a muoversi sul fronte della rimozione amianto dalla zona dell’arsenale, nel quartiere di Marola, dopo che la tromba d’aria dello scorso 29 ottobre aveva disperso sull’abitato un’ingente quantità di materiali pericolosi distaccatisi dai tetti dei capannoni in disuso. «Ma a questo punto, partirà finalmente la vera bonifica? Oppure sarà soltanto un’azione circoscritta di pulizia e contenimento, che certamente sarà vanificata dalla prossima calamità naturale?». È la domanda del capogruppo di Rete a Sinistra / Liberamente Liguria Gianni Pastorino, che più volte nei mesi scorsi aveva sollecitato formalmente la Marina Militare, l’ASL e le autorità locali a intervenire su un problema che si protrae da troppo tempo. «Stamattina uomini e mezzi sono all’opera nella zona militare, mentre ieri è avvenuto un primo, rapido, sopralluogo di ASL5 nella parte civile. Era necessario un’alluvione per vedere aperto il cantiere? L’intervento è sicuramente tardivo, visto che molti frammenti di eternit hanno investito i tetti e i terrazzi delle abitazioni circostanti. Ma sarà anche un intervento più costoso, perché effettuato in condizioni di emergenza: se le autorità fossero intervenute per tempo, come richiesto dai residenti e dal comitato “Murati Vivi”, tutto questo non sarebbe accaduto – puntualizza Pastorino -. Una certezza: era male informato chi, nei giorni scorsi, rassicurava la popolazione affermando che la bonifica fosse già stata compiuta. Prima di sbandierare una bonifica mai avvenuta, il Comune di La Spezia avrebbe dovuto sincerarsi sul posto di quanto gli veniva riferito. Peraltro, quei capannoni sono sotto gli occhi di tutti: non servono particolari competenze per notare l’amianto tuttora presente sui tetti. E ora sparso anche su case e strade circostanti».
Nel frattempo si preannuncia in tempi brevi la convocazione di un consiglio comunale dedicato, in cui la civica amministrazione si confronterà con la Marina Militare e gli abitanti di Marola. «Ci uniamo alla preoccupazione manifestata dal comitato “Murati Vivi” di Marola e ci impegniamo a vigilare costantemente sull’andamento dei lavori di rimozione. Anzitutto il Comune di La Spezia deve fornire un quadro preciso su tempistiche e obiettivi – conclude Pastorino -. Se il cantiere non coinciderà con una vera bonifica, prevediamo ulteriori interventi su ASL5 e in Consiglio Regionale».