Oggi, 2 novembre, si è tenuta la giunta del Parco, convocata con urgenza presso la sede in Manarola, per affrontare la situazione post allerta dei giorni 29 e 30 ottobre nel territorio del Parco delle Cinque Terre.
All’ordine del giorno la situazione dei comuni ricompresi all’interno dell’area Parco con attenzione ai centri storici, alla rete sentieristica e le considerazione dei danni subiti da pescatori ed agricoltori, sentinelle del territorio.
In questo momento Monterosso è diviso in due: un movimento franoso, con la presenza di un grosso masso sul bordo della falesia, incombe sul quartiere di Fegina determinando l’interruzione della viabilità sottostante. Il porticciolo e la diga hanno subito danni infrastrutturali notevoli.
Gli abitati siti nei comuni di Riomaggiore e Vernazza non hanno movimenti franosi che incombono sui paesi, ma hanno subito danni dovuti alle condizioni estreme del mare alle dighe e ai porticcioli e per la pioggia agli argini dei torrenti.
La rete sentieristica, con condizioni meteo favorevoli, sarà oggetto di sopralluoghi con elicotteri e droni a cura dei geologi prima dell’apertura dei sentieri. Collaboreranno i professionisti del Centro Studi Geologici Cinque Terre e, grazie agli studi che saranno avviati con il progetto europeo Maregot sull’erosione costiera, sarà possibile avere un dettaglio preciso dei movimenti franosi grazie all’ausilio dei droni e della tecnologia. Saranno monitorate le falesie su cui insistono i paesi per avere un preciso e puntuale riscontro dello stato attuale.
Sulla rete sentieristica è stato riscontrato la presenza di numerosi alberi caduti a causa del forte vento. Il Parco ha già provveduto a dare incarico per il taglio degli alberi che ostruiscono o rendono difficoltoso il passaggio.
“Una volta completati i sopralluoghi – dice Vincenzo Resasco, vice presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre – avremo un quadro completo degli interventi da eseguire e i relativi costi necessari per la loro esecuzione. Solo allora saremo in grado di valutare quanto sarà possibile eseguire con le risorse che avranno a disposizione parco e comuni e quanto dovrà essere richiesto a Ministero e Regione Liguria per il loro completamento”
Nel corso della giunta è emersa una strategia unitaria e puntuale tra sindaci e Parco per far fronte alle esigenze del territorio e degli abitanti.
“La sicurezza sui sentieri è essenziale per i residenti e per i turisti – continua Resasco, – ma la sicurezza nei centri storici lo è ancora di piu. Coinvolge residenti e turisti, dà tranquillità ai gestori delle attività turistico- ricettive. E’importante una attenta politica ambientale e una attività di prevenzione e monitoraggio delle falesie su cui sorgono i nostri paesi e su quelle che insistono sui centri storici. Come importante è limitare i flussi di gruppi e comitive nel corso delle allerte. Quanto verificatosi nelle Cinque Terre nei giorni scorsi ha ricordato e ha fatto rivivere l’esperienza dell’alluvione del 2011. Ma, a differenza di sette anni fa, è stata complessa e difficile la gestione perché l’evento è stato seguito da vento e mare proveniente da sud, mai visto fino ad oggi. Se fenomeni meteo diventano una norma dobbiamo assolutamente correre ai ripari", conclude Resasco.
Essenziale è la collaborazione tra Comuni, Parco, Regione Liguria e ministeri competenti.