Ieri sera, un lungo consiglio comunale, ha affrontato il tema del futuro delle aree Enel e delle prospettive per la riconversione dei 73 ettari interessati; un dibattito che ha animato i gruppi consiliari per tutta la settimana, nel tentativo di trovare una sintesi tra le tre mozioni all’ordine del giorno (quella di Forcieri, dei 5 Stelle e di Caratozzolo, lista Giulio Guerri), tentativi andati in fumo poco prima dell’avvio dei lavori.
La sintesi tra i gruppi all’opposizione si è, invece, trovata a lavori iniziati, prendendo in considerazione le mozioni di Forcieri e dei 5 Stelle e l’ordine del giorno che i restanti gruppi di opposizione avevano messo a disposizione della discussione già nel pomeriggio.
Un ordine del giorno, quello che si è creato dal lavoro di sintesi, che abbiamo proposto alla condivisione della maggioranza, elaborato in modo da permettere al comune di essere attore protagonista del processo che porterà alla dismissione della centrale di Vallegrande nel 2021.
Il sindaco e la maggioranza hanno invece perso un’occasione per trovare una posizione unitaria del consiglio comunale e della città, su un tema così strategico per il nostro futuro. Non si capisce perché lo abbiano fatto e non si capisce perché hanno votato contro le nostre proposte.
Un sindaco ed una giunta che non riescono ad andare oltre all’ordinaria amministrazione, privi di una visione, di un disegno, sul ruolo di Spezia e del futuro delle sfide principali. che in questo modo non fanno altro che far pagare un prezzo altissimo ai nostri giovani.
Hanno rinunciato a programmare il futuro, vittime delle loro divisioni e contraddizioni.
Non sappiamo perché in poche settimane siamo passati dall’ipotesi di proseguire su una scelta condivisa con i soggetti interessati e la città a mettere invece un grosso punto fermo, ipotecando addirittura la futura permanenza di Enel all’interno di uno scenario già deciso e vanificando così ogni ipotesi di riconversione dell’area nell’interesse della Città.
Nell’ordine del giorno, presentato dalle opposizioni, firmato da tutti e dodici i consiglieri, si richiama l’attenzione sul fatto che la stessa Enel recentemente ha confermato l’impegno alle dismissioni nel 2021 del gruppo a carbone; il progetto è inserito nel Futur-E che prevede l’analisi socio economica del contesto prima di qualunque interessamento di potenziali partner. Analisi commissionata a Enea e i cui risultati sono stati consegnati nel mese di luglio, che, dopo l’analisi del contesto sociale ed economico della città, inquadra la provincia come un “distretto sofferente a livello occupazionale”, secondo le definizioni di Istat. Nell’analisi delle opportunità strategiche lo studio prende in considerazione le tecnologie per l’ambiente secondo il modello circolare, le tecnologie della cantieristica e le tecnologie innovative legate al mare.
Richiamando la strategia energetica nazionale, che in questa prima fase prevede la cessazione dell’uso del carbone accompagnata da processi di trasformazione e mantenimento di una funzione attiva in alcuni siti, attraverso la produzione di rinnovabili;si considerano così tra le attività che possono essere strategiche per il nostro territorio e il paese, quelle ad elevata tecnologia, ad esempio legate alla green Smart ship, le tecnologie per la sostenibilità ambientale, la mobilità elettrica privata e pubblica, le tecnologie per la cantieristica e quelle innovative legate al mare.
L’impegno chiesto dal nostro documento, è quello di confermare la destinazione produttiva dell’area escludendo le industrie insalubri ed a favorire l’insediamento nell’area di attività produttive ad elevata tecnologia, quali quelle legate alla mobilità elettrica, all’economia del mare, alle fonti di energia rinnovabili, valorizzando il ricco sistema di piccole e medie imprese presenti nel nostro territorio. Si chiede inoltre di promuovere l’incontro tra Governo, Regione, Enel e Comune per definire, nell’ambito del nuovo piano industriale di Enel, tempi e modi certi per la dismissione della Centrale, un piano di interventi per la bonifica, che si integri con le dismissioni dell’impianto e di riconversione, garantendo in questi processi la presenza attiva di Enel sul territorio, nonché la continuità dell’occupazione dei lavoratori e, infine, di invitare Enel, a valutare la possibilità di realizzare anche alla Spezia alcune delle novità previste dal suo piano industriale.
Si chiede anche di accompagnare allo studio epidemiologico già in atto, una rigorosa valutazione dell’eventuale danno sanitario prodotto dai decenni di funzionamento a carbone, tramite il protocollo della VIIAS, disciplinato a livello regionale.
Cosa chiedono le opposizioni in definitiva: trasparenza nel processo, coinvolgimento della società civile e delle rappresentanze affinché si possa seguire l’iter delle dismissioni, i suoi tempi e la stipula di un accordo di programma tra Regione, Governo, Enel e Comune per ricercare operatori nazionali e internazionali interessati a investire nell’area.
Il futuro delle aree Enel rappresenta una grande opportunità per la nostra città, un volano per l’economia e una risorsa per i quartieri del levante, che molto hanno pagato in questi anni.
Speriamo che il consiglio di ieri sera sia l’inizio di una lunga discussione pubblica sul futuro della centrale e le aspettative della città sugli insediamenti che potranno crearsi in una area così vasta e logisticamente così strategica.
Gruppo Avantinsieme
Gruppo Movimento Cinque Stelle
Gruppo Partito Democratico
Gruppo LeAli a Spezia
Gruppo Partito Socialista
Gruppo Spezia Bene Comune
Gruppo Spezia Bella Forte e Unita.