"L’ospedale San Bartolomeo di Sarzana verrà – di fatto – depotenziato: è notizia di questi giorni. È decisamente un’estate calda quella che sta volgendo al termine in Liguria, un’estate che lascerà il segno per gli eventi drammatici che hanno colpito la popolazione e l’economia, ma anche per le incomprensibili politiche socio-sanitarie portate avanti dalla Regione Liguria", sostiene la UIL.
Per questa ragione, per una sanità a misura di cittadino, Mario Ghini, segretario generale della Uil Liguria, parteciperà al presidio di protesta indetto per martedì 28 agosto alle 8,30 davanti all’ospedale di San Bartolomeo di Sarzana.
"La Val Magra e il resto dello spezzino non hanno a disposizione una struttura ospedaliera in grado di far fronte alle esigenze della provincia – dichiara Ghini – Lo stallo del Felettino e le condizioni del Sant’Andrea producono fughe fuori regione e, di fronte a queste politiche che fanno fare un balzo indietro nella storia a tutto il territorio, non si fa nulla per rimediare, anzi”.
"La Asl 5 non interviene per ridurre le fughe dei cittadini liguri fuori regione - ha sottolineato la Uil in varie occasioni - occorre agire e alla svelta per non produrre buchi nel bilancio della sanità. Il dato pubblicato sulla stampa locale rispetto ai costi della sanità ligure, ovvero di circa 60 milioni di euro l’anno per le visite fuori regione, è drammatico e dimostra le enormi difficoltà che abbiamo davanti. Se poi la soluzione studiata ed elaborata a La Spezia è quella di spendere ulteriori 1,2 milioni di euro per ampliare le convenzioni con il privato, questa drammaticità diventa qualcosa di assurdo e incomprensibile".
“Ma al peggio non c’è mai fine – spiega Ghini – è inaccettabile che a Sarzana si verifichi il declassamento di Chirurgia, non si apra la nuova dialisi, ci sia l’accorpamento di Cardiologia e che vengano fatti uffici per i dirigenti dove dovrebbe esserci il Day Hospital oncologico”.
La Uil Liguria continua a sostenere la necessità di aprire un confronto serio e costruttivo sul tema sanitario con la Regione e con le direzioni generali delle cinque Asl liguri.
“Per risanare la sanità – conclude Ghini - occorre incrementare gli organici con medici, infermieri, assistenti e tecnici e ridurre le liste di attesa, anche fornendo risposte alle aspettative dei territori verso le case della salute. Domani la Uil Liguria sarà al fianco dei cittadini che chiedono strutture adeguate per il territorio".