La proposta avanzata dalla Regione Liguria, per bocca dell’assessore (spezzino) all’ambiente Giampedrone, di realizzare un biodigestore nel sito di Boscalino di Arcola, non ci convince né nel modo né nel merito.
Una scelta di questa importanza deve essere condivisa, attraverso i percorsi partecipativi e poi accettata da parte della popolazione, senza il cui assenso non si deve fare nulla, e tutto ciò ad oggi è decisamente mancato, in quanto la scelta è stata calata dall’alto. Peraltro, l’unico percorso di VAS cui riferirsi, quello della città metropolitana di Genova, contiene il parare contrario da parte dell’Arpal rispetto all’utilizzo del sito di Boscalino, considerato non sufficientemente capiente per poter ospitare un biodigestore tale da smaltire le 70.000 tonnellate di rifiuti che dovrebbero provenire dal Tigullio e dal Genovese. Tale fatto dà anche il senso della forzatura che l’amministrazione regionale sta compiendo.
Il sovradimensionamento previsto, le 70.000 tonnellate di capienza, di fatto è l’evidenza stessa dei limiti, inaccettabili, di questa scelta:
• Il traffico di mezzi pesanti (camion e TIR) per portare la spazzatura a Boscalino da tutta la Liguria, genera inquinamento ed un forte disagio alla popolazione, e non solo nel circondario di Boscalino;
• lo stoccaggio di ingenti quantità di spazzatura nel sito di Boscalino può produrre miasmi insopportabili per chi abita nella zona;
• il sito oggi è insufficiente e quindi dovrebbe necessariamente essere ampliato per poter permettere di gestire un così rilevante carico di rifiuti, ampliamento di cui non si sa nulla e potrebbe impattare in modo negativo sul territorio.
Vogliamo ricordare infine che la provincia della Spezia sta già ricevendo e smaltendo circa 60000 tonnellate di rifiuti provenienti dall’area genovese e quindi ci sembra sproporzionato e punitivo dover accogliere altre 70000 tonnellate provenienti da fuori provincia.
A nostro avviso meglio sarebbe investire nel potenziare ulteriormente la raccolta differenziate, soprattutto nell’area genovese dove è al momento abbastanza bassa rispetto agli standard dell’Italia Settentrionale, evitando così di dover ricorrere a nuovi impianti.
Liberi e Uguali Arcola