Si era ritirata dalla politica dopo la sconfitta della zia Marine Le Pen contro Emmanuel Macron alle scorse presidenziali francesi. Aveva dichiarato di volersi dedicare alla sua vita privata il 9 maggio dell'anno scorso, poi è tornata a far parlare di sè qualche mese fa, quando ha deciso di spogliarsi del cognome Le Pen. Ma ieri sera Marion Marechal-Le Pen, ex deputata del Front National, ha ripetuto, in piazza XIII Dicembre a Montemarcello, ciò che aveva già annunciato qualche mese fa, ovvero la sua ultima ambizione: la ventisettenne vorrebbe fondare un'accademia politica per formare una nuova classe dirigente. Sembra che la "Le Pen Accademy" abbia già trovato una sede a Lione e l'apertura è prevista per il prossimo anno accademico.
"Sto seguendo le raccomandazioni di Antonio Gramsci- dichiara l'esponente di estrema destra- bisogna applicare le sue lezioni: non bisogna seguire l'ideologia della lotta di classe, ma deve essere una lotta di potere". Fino a poco tempo fa era una parlamentare del Front National, ovvero un partito che segue una ideologia populista e nazionalista. Ma com'è possibile che ora segua la lezione di un filosofo marxista? "Gramsci pensava che si doveva prima vincere su un piano culturale, poi su quello politico. È questo l'oggetto della scuola: non si vuole dare risposte sul piano politico, bisogna darle a tutta la società intera". È così che Marion Marechal vorrebbe fare opposizione alle "oligarchie rappresentate da Macron", ovvero creando una nuova elite.
E perchè ha deciso di portare questa sua iniziativa anche in Italia? "Si tratta di un progetto applicabile anche in Italia- dichiara la Marechal, aiutata dalla traduttrice- anche nel Bel Paese si può creare una nuova elite". Insomma una serata ricca di paroloni e concetti filosofici espressi su un palco dove erano presenti anche il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, Edoardo Rixi, Sottosegratario a Trasporti e Infrastrutture, Gerardo Greco, il nuovo direttore del Tg4, Riccardo Molinari, Deputato della Lega, il giornalista francese Jacques de Guillemon e il giornalista Alessandro Giuli, che ha moderato il dibattito.
Durante il dibattito si è parlato anche dell'Europa e del suo futuro: si è respirata, per qualche attimo, un'aria da elezioni Europee, ovvero quelle che si terranno il prossimo anno.