Ad un anno esatto da quando ha indossato la fascia tricolore (era il 29 giugno 2017), l'Agenzia di Comunicazione Spediamatica ha incontrato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini per una intervista esclusiva nella quale il primo cittadino traccia il bilancio dei primi 12 mesi alla guida della città e guarda ai prossimi impegni della sua amministrazione.
Sindaco è passato un anno dal suo insediamento, cos’è cambiato in questi 12 mesi?
La città è cambiata in meglio, è una città più pulita, più sicura, una città che ha ritrovato l’orgoglio del futuro, di fare cose belle che attirino turisti e che finalmente possono riguardare anche i nostri giovani, nuove occupazioni, un rilancio importante delle nostre aziende, della nautica, tutti quei punti che avevamo evidenziato in campagna elettorale e che ora cominciano piano piano a vedersi sviluppati, chiaramente con grande difficoltà perché le procedure amministrative sono complicatissime, le decisioni purtroppo per le regole che vanno rispettate sono veramente complicate, ma i risultati sono importanti.
Qual è il momento più significativo del suo primo anno alla guida della città?
Sono tanti, non ce n’è uno in particolare. Penso che la firma per la restituzione del waterfront alla città sia un fatto storico ma, a dire la verità, anche altri fatti storici sono stati compiuti. La città se è più sicura non lo è casualmente, lo è grazie al fatto che con abbiamo riportato dopo 30 anni l’orario di lavoro dei vigili urbani fino a mezzanotte, alle 2 di notte nel fine settimana, abbiamo assunto 13 nuovi agenti, abbiamo riorganizzato il corpo in tre reparti, di cui uno operativo che sta dando risultati veramente importanti.
Ci sono momenti storici importanti come questi ma anche altri, come il fatto che abbiamo scoperto che il PUC che avevano proposto in campagna elettorale era completamente sbagliato, carente e nonostante la campagna mediatica che è stata fatta abbiamo proprio evidenziato le criticità che ora andremo a sanare con studi sismici, studi idrologici appropriati, anche questo è un elemento importante che i cittadini devono tenere in considerazione.
Poi l’altro fatto storico è che abbiamo avuto dalla Regione Liguria 7 milioni e 600 mila euro per riqualificare la nostra città, abbiamo fatto i progetti, li stiamo presentando uno a uno e andranno in gara dall’autunno. Fra un anno La Spezia sarà molto più bella: Piazza del mercato, Piazza Chiodo, i giardini, la passerella di Viale Italia e tanti altri interventi importanti sicuramente daranno una ulteriore bella immagine alla nostra città.
L’altro fatto storico, io penso un cambiamento epocale, è nella raccolta dei rifiuti e nella loro gestione. Una gestione più a misura d’uomo. In costanza di una società pubblica locale che era di fatto fallita, era una procedura in corso da 7 anni, abbiamo completato la decisione che era stata presa dall’amministrazione precedente di venderla e IREN l’ha acquisita. Sembra una cosa banale, ma non la è. Portare a termine quanto era stato deciso con una gara europea e soprattutto tutelare i nostri cittadini, i lavoratori e la presenza del nostro territorio nei vari consigli di amministrazione, vincolando ad investimenti importanti che saranno presentati nelle prossime settimane e che per la prima volta impediranno di sporcare il nostro Golfo con i nostri residui, non era facile. Sarà un’altra cosa storica, con grande orgoglio ci stiamo lavorando e nelle prossime settimane anche questo tema sarà affrontato definitivamente.
Poi ci sono tantissime altre cose che abbiamo fatto e che vedrete; il fatto di avere in tempi record portato a termine la progettazione del bando per le periferie; io alla vigilia di Natale ho firmato alla presidenza del Consiglio dei ministri il progetto, abbiamo acquisito 17 milioni e 600 mila euro per riqualificare tutto il levante, le fognature di Fossamastra, Canaletto, Pagliari, parcheggi, marciapiedi, vedrete una riqualificazione importante nonostante che purtroppo noi non possiamo intervenire più di tanto perché abbiamo ereditato una montagna di debiti e anche una montagna di crediti di dubbia esigibilità, tecnicamente si dice così, capite bene tra le righe cosa significa..Ouindi un percorso importante con tanti momenti storici ma potrei anche dirne altri.
Lei in campagna elettorale ha sempre sostenuto che alla Spezia si spendesse di più di gestione dei rifiuti rispetto al sociale: cosa ha fatto questa amministrazione per il Welfare?
Fermo restando che quello era un dato oggettivo di bilancio, l’anno scorso si spendevano 25 milioni per i rifiuti e 11 per i servizi sociali. Innanzitutto abbiamo cercato, nonostante la crisi strutturale del bilancio, di invertire questo trend, quindi abbiamo deciso le riduzioni per le rette dei bambini che vanno alle scuole materne del comune del 18% e anche per quanto riguarda il pasto il costo è stato ridotto del 18%. Non solo, i più poveri non pagheranno il pasto. Abbiamo una linea di tendenza di inversione molto seria, il che vuol dire che quest’anno noi investiremo sui 13 milioni per il sociale mentre la spesa per i rifiuti sta scendendo sotto i 24. Questo è un primo passo, poi stiamo andando a verificare i contratti di servizio. Comunque c'è più pulizia, più pulizia straordinaria in tutta la città e abbiamo raccolto decine di migliaia di tonnellate in più di rifiuti abbandonati. Se facciamo un percorso insieme ai cittadini, di amore verso la nostra citta', sicuramente avremo risultati importanti e anche i nostri soldi spesi in questo settore saranno di meno e sarà più efficace l’investimento fatto per avere una città più pulita, più di livello europeo.
La "professione" del sindaco è come se l’aspettava oppure no?
Il lavoro del sindaco è molto peggio di quello che una persona normale si possa aspettare. Innanzitutto perché non c’è un minuto di pace, neanche la domenica, viene sacrificata completamente la vita privata e la famiglia. Certo, io ho scelto insieme alla mia amministrazione di ascoltare i cittadini, di riceverli tutti i giorni, di impegnarci per loro, quindi è molto complicato lavorare 24 ore al giorno, tutti i giorni. L’altra cosa complicata è la condizione psicologica quando ascolti i problemi dei cittadini e tu non hai la soluzione. Noi ad esempio abbiamo fatto tanto per chi cerca una casa, abbiamo ristrutturato tantissimi appartamenti che erano da ristrutturare, se li erano dimenticati, oltre 93 in questo primo anno, abbiamo trovato i soldi, li abbiamo stanziati, abbiamo dato un segnale per i più deboli, però è chiaro che quando tu hai persone che, come si diceva una volta, non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena o non hanno più un tetto, è difficile psicologicamente accettare queste cose, non avere la risposta immediata, anche perché apparentemente un amministrazione comunale dovrebbe avere i soldi per dare risposte ai propri cittadini. Quando tutto questo non avviene è frustrante. Questa penso sia la cosa più brutta. Poi ci sono tanti altri aspetti piacevoli: stare in mezzo ai tuoi cittadini, condividere con loro un progetto, un risultato, il fatto di sentirsi utili, questo sinceramente è una cosa unica.
Rispetto a 12 mesi fa, La Spezia è più...? Scelga tre aggettivi.
Sicuramente più bella, più pulita, più sicura e più proiettata verso il futuro, verso la globalizzazione. Noi siamo andati a promuoverla già in Cin , abbiamo un assessore in America, abbiamo puntato molto sul turismo, sui turismi, eventi, turismi sportivi, la visione internazionale che ci dà l’investimento nell’alta nautica e tanti altri fattori che serviranno per avere una Spezia più bella e con più opportunità.
Se ci dovessimo vedere tra 12 mesi esatti, ci può dare delle anticipazioni su come cambierà la città?
In 12 mesi intanto vedremo le prime opere iniziate e io spero anche concluse. Ma partiamo dalla messa in sicurezza, ad esempio della frana di Montalbano, della frana di Bisseggi, cose che abbiamo ereditato da amministrazioni precedenti che hanno dilapidato milioni in soluzioni inefficaci. Già in questo anno vedremo queste opere realizzate: sono in gara attualmente. Poi avremo già una parte della città riqualificata, quindi ci saranno segnali chiari di cambiamento. È un percorso però lungo perché abbiamo ad esempio trovato una situazione di abbandono riguardo il verde pubblico: alberi pericolosi a cui non è mai stata fatta manutenzione o tagliati, abbiamo una situazione pesante che necessita del tempo adeguato per trovare le migliori soluzioni possibili.
Lei prima ha fatto riferimento alla fusione Acam-Iren, c’è una radice comune tra le parole Sindaco- Sindacalista, cosa hanno in comune queste due figure?
Il fatto di servire: o i lavoratori o i cittadini. In questa storia ho accettato di fare tutte e due le cose, sono riuscito a migliorare gli accordi, a garantire tutti i lavoratori, per tutta la durata del contratto di servizio, di affidamento, per quanto riguarda i rifiuti e l’acqua, cosa che prima non era così; ho ottenuto uno sconto importante per il piano tariffario, con un risparmio di oltre 22 milioni rispetto a quello che era previsto in gara per i nostri cittadini e ho ottenuto la garanzia di investimenti importanti che miglioreranno la qualità delle acque del Golfo.
Vedrete dalle prossime settimane, quando presenteremo il piano delle opere di investimenti finanziate con l’atto idrico quindi con i soldi delle bollette, che finalmente c’è un programma per mettere fine al fatto che ad esempio in passeggiata Morin si vedono ogni tanto delle acque strane. Unire le esperienze, le competenze, in certi casi è molto importante. Io spero di averlo fatto al meglio.
Qui nel suo ufficio c’è un crocifisso, Lei è anche un Sindaco credente; questo cosa comporta nel suo operato quotidiano?
Fermo restando la laicità del mio ruolo, io credo nell’unità di vita, cioè al fatto che se uno è un credente deve viverlo, deve dimostrarlo 24 ore al giorno, non può credere in un’immagine e poi girarsi dall’altra parte. Quindi questo è il mio punto di riferimento, cioè di rispettare sempre il prossimo, aiutare il prossimo, creare le condizioni migliori perché i nostri concittadini abbiano le loro opportunità indipendentemente dal loro credo, per chi ce l’ha, o non credo per chi non ce l’ha. Non ho mai reagito neanche di fronte a offese, di fronte a strumentalizzazioni. Penso di cercare di fare il massimo di quello che posso per dimostrare che si può essere effettivamente anche credenti gestendo un’amministrazione complicata e complessa di una città come questa, unica nel suo genere, perché noi abbiamo una città unica, non dimentichiamocelo, abbiamo un porto commerciale importante, abbiamo un Arsenale militare, una base navale importantissima, abbiamo una complessità legata alle industrie della difesa che pongono tante volte delle riflessioni, poi abbiamo la città normale. Mentre gli altri hanno solo la città normale, noi abbiamo una città plurale di cose uniche. Quindi in questo avere dei valori profondi di riferimento sicuramente aiuta.
Sulla tassa di soggiorno ci sono state molte polemiche; vogliamo spiegare come verranno investite le risorse?
Polemiche veramente gratuite, da un lato perché noi abbiamo diminuito le tasse dei cittadini spezzini e chiaramente dovendo fare degli investimenti importanti che saranno concordati con le associazioni di categoria dovevamo avere un orizzonte nuovo. Se Spezia in due anni è passata da avere 10-15 bed and breakfast ad oltre 1000 è chiaro che c’è una notevole affluenza in più nella nostra città. Ricordo gli oltre 500.000 turisti all’anno, gli 800.000 crocieristi, i 3 milioni di persone che vanno alle Cinque Terre, quindi noi abbiamo indubbiamente da fare degli investimenti che erano stati programmati e vanno finanziati, non con i soldi degli spezzini ma con i soldi di chi viene qua a godere anche delle nostre bellezze. Quindi prima di tutto un modesto contributo, inferiore a quasi tutte le città italiane, per avere una città bella, pulita, sicura, una città che ha grandi eventi e una città che va promossa in tutto il mondo. Io sono stato in Cina e nessuno conosceva La Spezia, sono il primo sindaco ad essere andato là a firmare un accordo con loro. Ma la cosa buffa è che eravamo con 12 delegazioni di tutto il mondo, a parte la delegazione tedesca gli altri non conoscevano la nostra città e la sua bellezza. Allora il progetto del Dmo e di promuovere con uno strumento nuovo La Spezia in tutto il mondo è una priorità e va finanziato con i soldi che la tassa di soggiorno potrebbe fare entrare. Ma questo è un tema che lascio, come prevede la legge regionale, alle parti cioè a noi e alle associazioni di categoria. Il nostro interesse è solo esclusivamente quello di migliorare la nostra città per renderla sempre più attrattiva, non certo quello di fare cassa perché non si può fare cassa su questo tema, è escluso dalla legge e mi dispiace quando qualcuno non legge o non studia e fa polemiche gratuite. Purtroppo però è uno sport anche questo e bisogna rispettarlo.
Puoi seguire l'intervista anche su laspezia.tv