"Sarzana ha scelto di cambiare e lo ha fatto nettamente.- dice Andrea Costa - Per la prima volta nella sua storia ha per sindaco una donna che è anche esponente del centro destra".
"Perché abbiamo vinto? - continua il consigliere- Ha prevalso una logica sana, tipica delle democrazie, quella dell’alternanza, che a Sarzana mancava da sempre!
Per conseguire questo risultato storico, mi sia consentito dire, che ha giocato una parte determinate, al primo come al secondo turno, l’apporto dell’anima moderata interpretata da «Sarzana Popolare» che con il 12% è la seconda forza politica del centro destra. Un’idea di Sarzana – la nostra – aperta, inclusiva, attenta a dare risposte al sociale, all’ambiente, alle periferie, al tessuto economico. Una squadra di donne e uomini che oggi sono chiamati a un compito difficile: far tornare la città agli antichi splendori".
"Perché la sinistra ha perso? - prosegue il Consigliere regionale - Tra le ragioni che hanno portato alla nostra vittoria c’è certamente la sconfitta del sindaco uscente, di una politica che non ha mancato di essere arrogante. I sarzanesi hanno anche bocciato senza appello l’idea che una città possa essere tenuta sotto controllo con un sistema di potere che si occupa di distribuire lavoro, occasioni, assistenza e che finisce col trasformarsi in una cappa che sovrasta i cittadini e limita le libertà. Gli avversari vanno comunque rispettati e c’è da chiedere loro di essere all’altezza di un compito che per anni hanno forse sottovalutato ma che in democrazia è fondamentale: essere oppositori leali, critici, desiderosi di fare il bene di Sarzana".
Continua Costa: “Ora inizia un lavoro duro che vedrà gli esponenti di «Sarzana Popolare», al fianco del sindaco Ponzanelli, vigilare per un buongoverno della città, attento alle periferie, al lavoro, alla sicurezza, al rispetto delle persone – da trattare col sorriso, come cittadini e non come sudditi, da guardare negli occhi, da ascoltare e capire – una politica nuova che si meriti la fiducia accordata dai sarzanesi.