Il vero rappresentante della destra a Sarzana non è l’avv. Cristina Ponzanelli, ma quanti da tempo, ogni giorno, girano per Sarzana. Un insieme che proviene da ogni parte, Massa (Toti), Ameglia (Giampedrone), Val di Vara (Costa), La Spezia (Gagliardi), Genova (Rixi). Il disegno di Toti è chiaro. Ha bisogno di conquistare Sarzana, particolarmente dopo che il suo sistema di potere a livello regionale è stato incrinato a ponente dalle divisioni interne al centro-destra. Se Toti conquista Sarzana può aspirare a divenire il leader del nuovo partito unico della destra, di cui lui è il massimo propugnatore.
Dall’altro lato occorrono risposte certe e impegni precisi da parte del candidato espressione del centro-sinistra. I cittadini sarzanesi hanno bisogno d’innovazione e di certezze per il futuro della città.
In questi anni l’amministrazione comunale ha dovuto far fronte a un deficit importante. Ora, occorre passare alla FASE DUE. La prima cosa da fare è individuare un asse strategico di sviluppo. Il sindaco Cavarra, ma anche diversi altri candidati riconducibili ad un’area di sinistra o centro-sinistra, hanno individuato, come Mione, Zanetti, Chiappini ed anche l’avv. Giorgi, candidata dei 5 Stelle, nel binomio TURISMO e CULTURA il possibile asse portante di una stagione di nuovo sviluppo dell’economia sarzanese.
Su questi punti il sindaco Cavarra deve dare delle rassicurazioni. La politica del turismo non può essere solo annunciata. Occorrono impegni, progetti e programmi, occorre mettere a sistema tutte le competenze professionali e culturali che a Sarzana sono fortunatamente numerose e valide. I proventi della Tassa di Soggiorno non possono più essere dispersi nel bilancio del comune, ma vanno utilizzati integralmente per decidere, insieme alle categorie interessate, come utilizzarli e quali siano le priorità.
La stesura del nuovo PUC (Piano Regolatore) sarà un’occasione imperdibile per definire il futuro della città. La fortuna ha voluto che a realizzare il nuovo PUC sia stato chiamato l’arch. Stefano Boeri, uno dei più famosi architetti italiani. Non è solo un motivo di prestigio, ma Boeri può apportare idee e soluzioni importanti. Spetta all’amministrazione e ai cittadini dare indicazioni. La questione di Marinella è un punto dolente e delicato. S’’intravvedono pericolose mire speculative sulla zona. Ci sono vasti interessi del mondo dei costruttori, della nautica e di altro. Il comune non può fare l’imprenditore, ma può con le norme di piano evitare che la bella piana, il più vasto terreno agricolo pianeggiante dell’intera Liguria, finisca sotto i denti famelici degli speculatori. A maggior tutela della zona andrà perseguito anche l’obiettivo di estendere l’area del Parco di Montemarcello/Magra/Vara a Marinella.
Daremo sostegno ad Alessio Cavarra per fermare l’onda di una destra tanto aggressiva quanto incapace dal punto di vista amministrativo, ma questa non sarà una delega in bianco. Cavarra deve impostare un nuovo rapporto con i cittadini, con le rappresentanze organizzate, le associazioni di categoria, i sindacati, le associazioni culturali, i quartieri, con nuove sensibilità che animano importanti gruppi, come quelle legate ai temi ambientali o quelle legate al rapporto con gli animali. Sono temi che in una società moderna non possono essere ignorati o sottovalutati.
Sarzana deve puntare su uno sviluppo armonico ed equilibrato, servono certamente parcheggi vicini al centro storico, ma serve anche un’estensione delle aree pedonali, una nuova politica del verde pubblico, servono piste ciclabili degne per collegare Sarzana a Marinella e non solo. Villa Ollandini è un esempio positivo. Sarzana avrà finalmente un parco pubblico bello e prestigioso. Il lavoro dell’amministrazione in questo campo va riconosciuto, ma bisogna garantirne la manutenzione, la vigilanza e la cura.
Il piano regolatore deve porre fine all’insensato consumo di territorio. Agli agricoltori deve essere facilitata la vita, senza inutili lungaggini autorizzative anche solo per eliminare macchie di rovi inselvatichiti. Il recupero di immobili abbandonati o sottoutilizzati va incentivato, così come va previsto un piano delle demolizioni per favorire un’edilizia di sostituzione, che consenta, secondo i dettami di legge, un aumento delle cubature in cambio di parcheggi di pertinenza, edifici ad alta autosufficienza energetica e non inquinanti, eliminazione di barriere architettoniche. I collegamenti pubblici, treni e bus, appaiono deficitari. Sarzana è troppo isolata. Va aperta una trattativa con la Regione, le ferrovie e l’ATC per migliorare i collegamenti e riqualificare le strutture come la stazione ferroviaria e il capolinea dei bus. La nuova amministrazione dovrà mettere mano a un completo piano di rilancio commerciale e produttivo del centro storico, facilitare gli insediamenti di imprese artigiane di alta qualità artistica, creare corridoi e sistemi di collegamento veloci con l’area delle varianti, valorizzare le attività presenti e studiare il sistema dei parcheggi.
La proposta del sindaco Cavarra di utilizzare l’ex scuola di viale XXI Luglio come “cittadella della cultura” ci trova perfettamente d’accordo. In quella sede potrebbe trovare spazio anche un ostello, fondamentale per lo sviluppo del “turismo lento”, per l’ospitalità dei pellegrini della via Francigena e del turismo giovanile, ma anche per poter ospitare a costi sostenibili giovani, che vengano a Sarzana per partecipare a stage, corsi di formazione, seminari di studio e altro. La cultura non può essere confusa col “nazional-popolare”, a Sarzana operano numerose associazioni culturali che operano nei più diversi campi. In quest’area pensiamo alla creazione di un “centro di cultura musicale”, che possa anche interagire con le scuole e le accademie musicali presenti. Le associazioni culturali vanno sostenute. Da loro bisogna anche pretendere obiettivi come il coinvolgimento di numeri importanti di interessati, come l’allargamento dell’area di attrazione o il dar vita a momenti di formazione, che portino a Sarzana giovani da tutta Italia e dall’estero. Va posto il problema della gestione delle fortezze sarzanesi, che sono un contenitore di straordinaria bellezza e potenzialità, ma che, attualmente, sono decisamente sottoutilizzate.
Infine la nuova amministrazione deve superare l’isolamento di Sarzana, aprendo un positivo dialogo e una stretta collaborazione e sinergia con i comuni della Val di Magra e con altre amministrazioni locali, imponendo alla regione di occuparsi veramente dei problemi del territorio e non solo di venire a Sarzana a fare propaganda per poi sparire e disinteressarsi dei problemi locali. Ogni persona che si considera democratica, di sinistra o centro-sinistra non può votare per una destra becera e incapace, fatta solo da forestieri, che vorrebbero colonizzare Sarzana per il loro interessi.
Il circolo ALESSANDRO PERTINI
Sarzana
Documento approvato dall’assemblea generale del circolo Pertini di Sarzana con la partecipazione e l’adesione di amici e compagni che, alle recenti elezioni, si sono candidati in altre liste, diverse da “Noi per il futuro” o hanno votato per altre liste sia dell’alleanza di centro sinistra, sia di altri schieramenti, ma che si riconoscono nella necessità comune di creare un luogo d’incontro e confronto aperto tra le diverse anime della sinistra e del centro-sinistra, senza pregiudizi e senza ostracismi, indipendentemente da adesioni o meno a partiti e movimenti. Obiettivo comune è quello di elevare la qualità della cultura politica e mettere a disposizione del popolo della sinistra locale strumenti di approfondimento, studio e confronto per rispondere uniti alla sottocultura delle destre.