Il Partito Democratico di Sarzana e Juri Michelucci ci devono dire, chiaramente, se vogliono produrre un cambiamento vero nell’interesse della città oppure se intendono costruire il solito fumo per assegnare ad altri le responsabilità della loro incapacità, trincerandosi in un puerile e poco produttivo “argine alla destra”.
Paolo Mione ha posto, in questi giorni, questioni sostanziali che servirebbero non tanto per accaparrarsi il nostro appoggio ma per dimostrare di aver capito ciò che non ha funzionato in questi anni e dunque cambiare rotta.
Non si può dichiarare di aver fatto degli errori, evidenti visto il dimezzamento del consenso in soli 5 anni, per poi rimanere immobili nei fatti.
Alle parole devono seguire azioni concrete. Questo è ciò che volevamo perseguire, come ammette lo stesso Paolo Bufano, iniziando dall’azzeramento totale della passata Giunta. Prima indispensabile premessa per un vero percorso di rinnovamento considerato che il lavoro dei precedenti Assessori è stato inequivocabilmente giudicato inadeguato dai sarzanesi.
Michelucci e il Partito Democratico diano risposte serie e concrete alle questioni poste sul tavolo, a iniziare dai temi che sono stati evidenziati: Villa Ollandini, Casa di riposo Sabbadini, Ospedale di Sarzana, grandi superfici di vendita attorno al centro storico.
Smettano di nascondersi dietro valori che non sono di loro esclusiva e che in questi anni sono stati più volte calpestati, proprio a iniziare dall’ex candidato Sindaco di destra accolto in maggioranza da Cavarra stesso.
La città ha bisogno di risposte concrete e non di discorsi o pretesti per sottrarsi alle proprie responsabilità.