"Ho letto gli sproloqui (non saprei come altro definirli) della Sen. Pucciarelli in merito alla decisione, legittima e doverosa, del Sindaco Cavarra di registrare un bambino con genitori omosessuali. Faccio alcune brevissime considerazioni:
- Il 23 febbraio 2017 la corte d’appello di Trento ha convalidato il certificato di nascita di due gemelli, nati con gestazione per altri in Canada, ammettendo così che i bambini avevano due padri. Era già successo in un altro paio di casi, ma in quelle occasioni i giudici avevano fatto ricorso alle norme sull’adozione. Citando il principio della tutela dell’interesse del minore e sottolineando l’importanza della responsabilità genitoriale rispetto al semplice rapporto di discendenza biologica, la corte d’appello trentina ha invece in questo caso riconosciuto in modo automatico e pieno lo status del padre non biologico, che adesso è un genitore a tutti gli effetti.
- È vero che non esiste un diritto delle coppie omosessuali alla genitorialita’ (per quanto, come noto, sin dal lontano 2010, con la sentenza 138 la Consulta ne ha stabilito la tutela giuridica quali formazioni sociali di chi all’Art 2 della Costituzione, tuttavia, per le note vicende che hanno animato il dibattito parlamentare, non è stato volutamente previsto nemmeno nella Cirinnà, che pure in larga parte si rifà alla Norme civilistiche che disciplinano il matrimonio), ma esiste, ed è molto più importante e degno di tutela, il diritto supremo del bambino.
- Significa il diritto del minore ad uno stato giuridico di figlio, corrispondente al rapporto di fatto creatosi all’interno di un nucleo familiare omogenitoriale fondato sugli affetti, pur in mancanza di un legame genetico. Questo diritto del minore trova fondamento nei principi espressi dalla legge di riforma della filiazione e ha avuto effettivo riconoscimento nella recente giurisprudenza (come nel caso, importante, della Corte di Appello di Trento). Il fatto della presenza di figli in un modello familiare omoaffettivo viene, quindi, a incidere sul diritto, determinando risposte giuridiche volte unicamente alla tutela del preminente interesse dei minori. Esattamente ciò di cui alla Pucciarelli, ormai completamente presa dalla bulimia da comunicato stampa, in questa interminabile campagna elettorale permanente che da 3 anni ne assorbe completamente l’attività politica, frega meno di zero.
- In ultimo segnalo sommessamente alla Senatrice che nell’ordinamento la locuzione “famiglia naturale” semplicemente non esiste. Nella norma a cui si fa normalmente riferimento per sostenere la tesi della “famiglia naturale” - l’art.29 Cost., infatti, si legge la locuzione "famiglia come società naturale fondata sul matrimonio", ed è una cosa molto diversa. Le "società naturali" sono le società che si costituiscono senza che sia necessaria una norma di legge; come dire: le persone si mettono assieme e formano famiglie perché è normale che sia così. Il diritto - in questo caso la stessa Costituzione - riconosce queste unioni e accorda loro protezione. Nelle forme che il legislatore (o, appunto, i Giudici) riterranno opportuno. Con buona pace di chi, come la Pucciarelli, vorrebbe riportarci al Medioevo".
Michele Fiore - Possibile
