Dall’ASL5 sono arrivate sempre smentite riguardo all’eventuale smantellamento della Struttura che alla Spezia si occupa di terapia del dolore. In verità c’è una specifica delibera che recita: la Struttura Semplice Dipartimentale Terapia del Dolore verrà soppressa con la messa a riposo del primario.
In quale paese civile il pensionamento di un primario può avere come conseguenza la soppressione di un dipartimento di tale importanza? Come si possono anteporre ragioni tecniche, economiche, o forse di altro genere alla vita delle persone, alla qualità della vita . Dunque siamo di fronte( volendo essere il più possibile positivo) ad una vera incapacità organizzativa e di pianificazione. Ai malati dobbiamo dare servizio, sollievo, certezze:è un dovere. Chi non è in grado di farlo deve, forse, cambiare lavoro.
Pazienti e familiari con certe problematiche che comportano dolore, sofferenza, devono sapere domani cosa succede, per organizzare la loro vita all’interno di un percorso non certo semplice, dove non può esistere il disservizio.
E proprio ieri il disservizio si è palesato. Il servizio di Terapia del Dolore è sostenuto da un solo medico. Un professionista che da mesi sta tentando di fare l’impossibile per soddisfare le esigenze di tutti i pazienti della provincia ma che ieri non ha potuto essere in servizio per ragioni di salute. È così che oltre al caos, le liste d’attesa e lo smarrimento dei malati, una paziente ha dovuto essere trasferita a Pisa per ricaricare la sua pompa ad infusione per il rilascio di morfina.
Prendiamo atto della gravità della situazionea e non possiamo di certo accontentarci dei buoni propositi per il futuro ma esigiamo fatti e risposte immediate.
Chiediamo subito, con un atto ufficiale, che ci venga detto cosa dovranno fare le persone seguite.
La terapia del dolore, a nostro avviso, non può e non deve essere smantellata e le sue funzione accorpate o dissolte presso altri reparti e dipartimenti.
Chi si trova ad aver bisogno di queste terapie deve avere percorsi chiari e facili e non deve finire coinvolto in inutili burocrazie e soprattutto deve poter contare su uno staff sanitario formato e adeguato nel numero.
C’è bisogno di programmazione e investimenti, purtroppo attesi da anni, al fine di potenziare l’efficienza e la capacità di presa in carico dei pazienti.
Se ciò non verrà fatto, riterremo qualcuno direttamente responsabile.
Rosanna Pittiglio
Consigliere Comunale Sarzana