Una pessima giostra di investimenti e ritardi che grava pesantemente sui cittadini spezzini.
Dopo l’ostetricia della Spezia, chiusa da mesi, e il Day Hospital oncologico del San Bartolomeo, concluso e bloccato, ora è la volta dei servizi di nefrologia.
Al San Bartolomeo di Sarzana dallo scorso luglio è pronto il nuovo reparto di dialisi. Una nuova sala che avrebbe raddoppiato i posti disponibili è chiusa e inutilizzata. 20 postazioni di cura che avrebbero potuto entrare in funzione da settembre 2017 e che invece sono ancora inspiegabilmente sigillate.
Si sono spesi oltre 500 mila euro per allestire il nuovo reparto, climatizzarlo e dotarlo di ogni comfort ma è ancora tutto fermo.
La criticità, oggi, sta nel fatto che la dialisi della provincia spezzina è in netta difficoltà. Mancano gli spazi per prendere in carico tutti i pazienti e la nuova struttura di Sarzana sarebbe vitale per evitare quello che si prospetta all’orizzonte: oltre l’aumento delle fughe verso la Toscana, l’avvio del turno notturno.
Da un lato, dunque, gli ingenti costi, oltre 80.000 euro all’anno a paziente che va, costretto dall’assoluta disorganizzazione della direzione strategica, a curarsi fuori regione.
Dall’altro tutti i dovuti disagi per i pazienti dializzati che dovranno recarsi in struttura di notte.
È chiaro dunque come il reparto di dialisi di Sarzana diventi davvero vitale per il servizio. Oggi la nefrologia, al massimo, riesce a prendere in carico 44 pazienti mentre con l’apertura dei nuovi spazi la sua capacità raddoppierebbe: 92 pazienti.
L’appello che facciamo, dunque, all’Assessorato alla Sanità e soprattutto al Direttore Generale di ASL5, Andrea Conti, è quello di sbloccare la situazione. Il reparto di dialisi del San Bartolomeo di Sarzana deve essere aperto quanto prima. Solo così potremmo migliorare sensibilmente la vita dei pazienti nefrologici dell’intera provincia spezzina.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Rete a Sinistra/liberaMente Liguria