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Area ex Sio, Melley: "Il Comune può impedire la realizzazione del polo commerciale" In evidenza

Il capogruppo di LeAli a Spezia vuole fare chiarezza su alcuni aspetti della questione.

 

“Si rincorrono notizie, tante bugie e falsi proclami sul polo commerciale che Talea, braccio immobiliare di Coop Liguria, intende realizzare nell'area ex Sio in via della Pianta“ - così Guido Melley, capogruppo LeAli a Spezia in Consiglio Comunale, che continua - “Facciamo un po’ di chiarezza. Esiste davvero una convenzione urbanistica già firmata tra Talea e Comune della Spezia? No. Il Sindaco smetta di dire bugie su questo punto. Non c'è nessun atto, contratto o convenzione già stipulata che obblighi il Comune ad autorizzare la realizzazione del Brico di 7.000 mq fortemente voluto da Coop Liguria. Esiste in tal senso un’espressa dichiarazione scritta dei Dirigenti del Servizio Urbanistica del Comune. Risulta solamente una delibera di Giunta del marzo 2017 di approvazione del progetto, che è stata poi stoppata dalla Variante Generale al PUC approvata dal Consiglio Comunale ad aprile 2017: variante poi, purtroppo, fatta decadere dall'Amministrazione Peracchini lo scorso dicembre. Il Comune può legittimamente impedire la realizzazione del nuovo polo commerciale? Certamente si! Si tratta di una scelta politica assolutamente possibile, così come è stato fatto per i progetti immobiliari di Valdellora e Costa di Murlo, il cui indice edificatorio è stato azzerato con 2 delibere di Variante al PUC, approvate dal Consiglio Comunale su proposta della Giunta Peracchini. Nel caso dell'ex Sio nulla vieta di modificare la destinazione d'uso del compendio (prevedendo utilizzi a scopo produttivo, artigianale ed industriale, invece che commerciale), mantenendo i volumi edificabili e le opere correlate”.

Continua Melley: “Il Comune rischia l'avvio di un contenzioso legale con la proprietà? Certo, può accadere. Così come può accadere per lo stop ai progetti di Valdellora e Costa di Murlo. Il rischio di azioni legali impedisce al Comune di esercitare il diritto a fare scelte di politica urbanistica? No, se le motivazioni sono ampie e robuste e se l'Amministrazione Comunale si propone di bloccare il nuovo polo commerciale per difendere un interesse più generale di salvaguardia della rete tradizionale dei negozi cittadini. Sono state presentate specifiche Osservazioni al progetto sotto profilo urbanistico? Si, e non di poco conto! Il 9 marzo sono scaduti i termini e sono pervenute Osservazioni contrarie al via libera dell'operazione sia da parte di Confcommercio, preoccupata dell'impatto della nuova grande struttura di vendita sul tessuto commerciale tradizionale, sia da parte di Legambiente ed Italia Nostra. E la Giunta dovrà dire se ritiene di accogliere queste osservazioni o meno”.

Ancora: “Sotto il profilo delle valutazioni di impatto ambientale il progetto dell'ex Sio è già autorizzabile? No. Il Servizio Urbanistica del Comune ha in corso lo screening per l'assoggettabilità del progetto a Vas (Valutazione ambientale strategica) e il procedimento è ancora da completare con esiti non predeterminabili. La Regione ha voce in capitolo sul piano dell'autorizzazione del Brico dell'ex Sio quale Grande Struttura di Vendita? Assolutamente sì, e speriamo davvero che Toti, Rixi dicano cosa intendano fare con chiarezza a differenza dell'equivoca posizione assunta sino ad adesso dalla Giunta Peracchini. Terminato il procedimento urbanistico in capo al Comune, la palla passa, infatti, alla Giunta Regionale che può - e deve- esprimere una valutazione preventiva di sussistenza dei requisiti di compatibilità urbanistica-commerciale previsti dal Testo Unico del Commercio, propedeutica al successivo (ed eventuale) rilascio dell'autorizzazione commerciale per Grandi Strutture di Vendita a cura della Regione medesima.”

Conclude Melley: “Questa è dunque la situazione a oggi e sfidiamo il Sindaco e la Giunta a dire il contrario! Ed è bene ricordare al Sindaco Peracchini che come noi la pensano senza distinguo alcuno Rete Imprese (Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato); Cgil, Cisl e Uil; Legambiente, Italia Nostra e le altre Associazioni ambientaliste. Sono poi contrarie al progetto tutte le forze politiche del centro sinistra, ma abbiamo anche il fondato sospetto che anche partiti come la Lega, che esprime assessori regionali e comunali competenti in materia, non siano proprio favorevoli all'avvio dell' ennesimo polo commerciale nel nostro territorio. Il fronte del NO è dunque ampio e ben rappresentato. Perché allora Peracchini continua a spingere per il SI?”

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