Non si fanno attendere i commenti alle dichiarazioni dell'ex Presidente Sandro Biasotti, per dipingere scenari completamenti diversi da quelli da lui lasciati intravedere.
Al centro della questione è il futuro dell'amministrazione regionale nel caso di un accordo di Governo tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle.
Biasotti, infatti, parla della possibilità di una crisi a livello regionale nel caso in cui ciò si verificasse.
Molte le voci che si levano contro tale ipotesi, tese ad evidenziare la differenza tra l'ambito locale e quello nazionale.
“Sono sinceramente sorpresa dal commento del Senatore Sandro Biasotti, che ha ventilato l’ipotesi di una crisi di governo della Regione Liguria in caso di accordo di governo Lega-M5S - ha commentato in una nota il Deputato Manuela Gagliardi - un’uscita che non fa i conti con la realtà. Non esiste difatti alcuna ipotesi di accordo di governo tra le due forze politiche. La coalizione di centrodestra che governa la Regione Liguria e ha vinto le elezioni politiche è forte e compatta e presenterà la sua idea di governo e futuro del paese al Parlamento, se il Presidente Mattarella come pensiamo riterrà di affidare l’incarico alla coalizione che ha raccolto più voti soltanto due settimane fa. Se il Senatore Biasotti è a conoscenza di qualche improbabile retroscena ce lo racconti o eviti uscite inutilmente allarmistiche”.
Commenti non tardano ad arrivare anche dalla stessa amministrazione regionale. L'Assessore Giacomo Giampedrone sottolinea come, in qualsiasi caso, le sorti del Governo nazionale siano disgiunte da quelle della Regione. “Legare le sorti del nuovo governo a quelle della giunta regionale ligure sarebbe pura idiozia politica - afferma senza mezzi termini - Vorrei ricordare al Senatore Biasotti, se mai se lo fosse dimenticato, che in Liguria il Presidente Toti è espressione diretta di Forza Italia, non della Lega. Nel 2015 abbiamo firmato un patto di coalizione con tutti gli elettori del nostro territorio e con questo schema vincente intendiamo proseguire, per ripresentarci ancora più forti nel 2020 alla prossima tornata delle regionali”.
“Non mi dimentico infine – conclude Giampedrone - che con il medesimo schema, di centrodestra ampio e con l’apporto importante di realtà civiche che non si riconoscono nei partiti classici, siamo riusciti in soli due anni a conquistare tutti i capoluoghi di provincia in cui ci siamo presentati al voto, con le vittorie storiche di Savona, Genova e La Spezia. Biasotti vorrebbe seriamente provare a smontare tutto questo? Io non credo. Le dichiarazioni dell’amico Sandro sono quindi del tutto intempestive e fuori luogo. Spero vivamente che il suo sia stato solo un brutto, ancorché evitabile, scivolone”.
Il consigliere regionale Andrea Costa, capogruppo di “Liguria Popolare - Noi per l’Italia”, e candidato alle politiche, lancia un invito alla riflessione: "Non bisogna mischiare le dinamiche e gli scenari nazionali con l’ottima esperienza amministrativa della Regione. I due livelli vanno tenuti separati, non bisogna compromettere il buon lavoro che si sta facendo e che è stato premiato anche con la vittoria ottenuta nel Comune della Spezia". E puntualizza: "La mia stessa esperienza personale conferma che è possibile tenere separato il livello nazionale da quello regionale: faccio parte della maggioranza di centrodestra della Regione e nel contempo ho militato in un partito che a Roma governava con il centrosinistra, avendo sempre come primo obiettivo l’interesse dei liguri".