"Viviamo in un mondo percorso da terribili disuguaglianze determinate da un neoliberismo che sta progressivamente svuotando di contenuto le democrazie.
La sinistra in questi anni non ha saputo essere all'altezza delle grandi sfide che il mondo globalizzato ci impone, perché non ha saputo mettere in campo un'idea di società radicalmente alternativa, diventando subalterna al pensiero dominante e dando la forte impressione di volersi chiudere nel fortino dell'autoconservazione politica.
Riteniamo necessario tornare a dar voce ad una sinistra radicata nelle persone le stesse persone che devono tornare ad essere i protagonisti di un soggetto politico di trasformazione sociale, uno strumento vero e concreto, nelle mani della collettività, che provi a mutare le condizioni di vita e di disuguaglianza.
Il governo, a tutti i suoi livelli, da quello territoriale a quello nazionale, è sicuramente la giusta e legittima aspirazione di chi vuole provare a cambiare le cose, tuttavia è un concetto insufficiente se non è accompagnato da un altro concetto centrale e fondamentale, la partecipazione.
La partecipazione però non si esaurisce con una tessera di partito, una delega al “capo popolo” o un voto, partecipazione significa, in termini più profondi e di sinistra, capacità di mobilitare la società e le sue forze migliori in un cambiamento complessivo, che tocchi tutti gli aspetti della vita quotidiana delle persone, senza però distogliere mai lo sguardo dal futuro.
Oggi non possiamo più permetterci di rimanere con lo sguardo puntato verso il cielo, senza vedere la realtà quotidiana che ci scorre davanti agli occhi e senza la capacità di incidere sul "qui ed ora", dobbiamo cambiare radicalmente prospettiva al nostro punto di vista, volgendo lo sguardo verso terra, per riscoprire le radici da cui ripartire.
Oggi non si tratta più di fare un'astratta analisi politica, un calcolo elettorale, qualche strategia di breve respiro, oggi noi, donne e uomini di buona volantà, abbiamo un compito molto più arduo e importante, quello di rifondare la sinistra, ormai quasi del tutto scomparsa dalla cultura italiana e internazionale.
Ma la sinistra la rifondiamo appunto a partire dai territori, allargando la discussione a tutti coloro che vogliono e possono contribuire umanamente allo sviluppo collettivo di una nuova cultura politica, capace di ripiantare il proprio seme. Data la centralità del territorio, non possiamo esimerci dall'esprime un parere circa la scadenza elettorale che vede coinvolto il secondo comune più importante della provincia, quello di Sarzana.
Ecco perchè riteniamo necessaria una nuova candidatura che sappia unire le forze politiche di sinistra per dare origine ad un nuovo progetto.
Crediamo che tutto questo si possa fare soltanto ripartendo dalla vera partecipazione e avendo l'umiltà di ascoltare quella che un tempo veniva definita la"base", piuttosto che l'arroganza di proporre ricette che si sono dimostrate ampiamente perdenti.
Pertanto condividiamo l’idea di rimetterci in gioco per poter individuare la figura che meglio incarni questo nuovo corso della sinistra che auspichiamo, così come espresso nel documento che fa appello all’unita delle forze di sinistra a ripartire dal comune di Sarzana".
Silvia Gobbetti, Maurizio Gazzano, Matteo Bellegoni , Michele Conti, Luca Gazzano, Tiziano Torri.