"Questo tema entra in consiglio comunale perchè si è reso necessario modificare l'articolo 1, che porta l'asilo alla gestione tramite appalto": spiega l'assessore Laura Toracca.
Il nido è un nido comunale e rimarrà un nido comunale: "Attualmente è in via della Repubblica e per gli spazi può ospitare 23 bambini, per i 32 lo spazio non è idoneo e ci vogliono cinque educatrici e altre ausiliarie. Le educatrici ora sono tre, con contratto a tempo indeterminato, sostituite e risostituite da personale di cooperativa a spot e ad ore, più un'educatrice ricercata con fatica nelle liste provinciali che ha coperto alcuni mesi un'educatrice andata in maternità ed una in pensionamento. Il servizio è eccellente, visto che le persone che sono lì da tanto possono gestire le emergenze. Mettere il nido in appalto permetterebbe di dare una stabilizzazione consentendo che se l'educatrice si ammala il responsabile può contattare direttamente la cooperativa per operare una sostituzione interna. L'amministrazione ha volontà di ampliare il servizio anche al sabato mattina e con questo sistema lo possiamo fare, dando ai genitori un servizio in più. Qualora l'amministrazione avesse deciso per l'assunzione a tempo indeterminato o determinato ci saremmo trovati durante il corso dell'anno nelle stesse situazioni di criticità. Inoltre le liste provinciali sono di difficile gestione: anche attualmente abbiamo coperto il servizio grazie ad una cooperativa. Oltretutto non si può, ad oggi, garantire il servizio nei mesi di luglio e agosto così come è, ma anche in quei mesi ci si affida alla cooperativa. Ora vogliamo far entrare la cooperativa con il personale ausiliario, coprendo anche le ore delle educatrici affiancando le educatrici stabili. Nel bando rientrerà anche la sezione primavera a San Terenzo".
Non si parla quindi di privatizzazione, ma di appalto, come già avviene per i centri ludico- ricreativi, ad esempio: "Resta fermo il nostro staff, al quale si aggiunge il supporto di una cooperativa che, da bando, garantirà qualità del servizio, con tutta una serie di referenze valutate da una commissione. La presenza del Comune rimarrà anche attraverso il comitato di gestione".
All'interno del regolamento è stata inserita anche la possibilità che, su grave segnalazione motivata dai servizi sociali, uno o più bambini che siano in stato di necessità o pericolo possano entrare nel nido senza pagare la retta.
Altra modifica è che: "Qualora il luogo del nido dovesse cambiare, e potrebbe essere un'ipotesi la Cochrane, l'amministrazione avrà la possibilità di dilatare il numero da 23 a 32 bambini. Immagino un luogo con uno spazio esterno fruibile e non invaso dal traffico, con vie di fuga a norma di legge".
Commenta il capogruppo Andrea Ornati: "Non voglio fare polemica su un tema così importante, mi dispiace che il sindaco sia uscito sui social (scrivendo che tutto questo sarebbe una fake news, ndr) prima che spiegare a noi. Il regolamento ci è arrivato e ne abbiamo discusso in fretta e furia. Noi abbiamo provato a proporre un'alternativa all'esternalizzazione e i sindacati si sono espressi con una lettura ben diversa, affermando che c'era un'altra possibilità. Se il sindaco ha annunciato un'assemblea pubblica vogliamo che la discussione sia rimandata, per valutare meglio la situazione, sospendendo questa delibera e facendo una nuova commissione".
"L'assemblea- precisa il sindaco- non sarà sul tema del regolamento, voi dovreste dare precisazioni per aver chiesto le dimissioni dell'assessore Toracca e aver diffuso il panico dicendo che le scuole sono in ginocchio, quando non è vero".
Interviene Maria Chiara De Luca: "In realtà non abbiamo capito se questo sistema è legale: due elementi non sono chiari, per questo vogliamo un confronto maggiore. I sindacati hanno chiesto un confronto, ma voi ci dite che le maestre sono state incontrate singolarmente. Noi vogliamo dei riferimenti legislativi per capire se può esistere un sistema ibrido come quello che immaginate voi. Io credo che sia opportuno, per non allarmare la comunità, sospendere la discussione e approfondire l'argomento".
Risponde Toracca: "Non è pervenuta alcuna richiesta di stabilizzazione, ma anche fosse così, questo non risolverebbe i nostri problemi, di voler estendere l'orario del servizio al sabato mattina e nei mesi estivi".
Rassicura inoltre il sindaco: "Anche la stessa Cgil propone soluzioni miste rispetto al pericolo di sospensione di servizi. Dunque siamo nel rispetto della legge".
Anche secondo Emanuele Fresco, però, sarebbe stato opportuno rimandare la discussione: "Non c'è urgenza, si poteva benissimo aspettare ed approfondire, dandoci una dettagliata spiegazione a livello normativo. Ci avete detto che non c'erano alternative, ma invece sappiamo che le alternative ci sono".
A questo punto De Luca propone alcuni emendamenti che però non vengono accolti, mentre resta perplessità sulla questione normativa, che secondo la maggioranza, con sostegno del segretario, è favorevole alla gestione mista, mentre per la minoranza sarebbe contraria.
Alla fine si arriva a votazione, dopo 10 ore dall'inizio del consiglio comunale: favorevoli dieci e tre contrari.