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Piano di sviluppo della Difesa, Benifei: "L'Europarlamento ha evitato il dominio franco-tedesco" In evidenza

Potrebbero aprirsi nuovi scenari per l'Arsenale spezzino e per l'indotto.

 

Sono felice che, dopo lunghe trattative, questa settimana al Parlamento Europeo sia prevalsa nelle votazioni finali una linea che ho fortemente sostenuto e che è vitale per gli interessi italiani e liguri nell’industria della difesa. Contrariamente a quanto proposto inizialmente dalla Commissione Europea, abbiamo stabilito che il nuovo piano di sviluppo dell’industria e della ricerca europea nel campo della Difesa, anche per uso civile (pensiamo alle tecnologie GPS e allo sviluppo di internet), preveda un minimo di tre realtà produttive di tre paesi diversi - e non solamente due - per poter accedere ai fondi che saranno già 500 milioni di euro soltanto fino al 2020. Tali fondi aumenteranno ancora negli anni successivi. Abbiamo sventato il rischio di una predominanza duale di Francia e Germania, che avrebbe creato enormi problemi a partecipare a questo nuovo progetto in condizioni di parità da parte di altri Paesi, inclusa l’Italia.

Dopo molti confronti per capire meglio gli interessi italiani ed europei in gioco, ho presentato io stesso l’emendamento in Commissione Difesa che ha permesso il ribaltamento dell’impostazione preferita da Francia e Germania. Ciò è avvenuto dopo non semplici negoziazioni, unendo le forze con altri colleghi anche di gruppi politici differenti per mettere a nudo il rischio di un progetto ad uso e comsumo di due soli Paesi. È la vittoria di un’impostazione davvero “europea” del nuovo piano che sarebbe altrimenti stato squilibrato nelle opportunità in campo produttivo e industriale, in contraddizione con l’ottimo lavoro in ambito operativo svolto in particolare dal Ministro Pinotti per lo sviluppo della cooperazione rafforzata sulla difesa comune europea.

In Liguria questo significa nuove opportunitá per lo sviluppo industriale e della ricerca, per le quali sono già in contatto con diverse industrie del settore. Sono prevedibili anche importanti ricadute occupazionali, per la ripresa di realtà come l’Arsenale spezzino e per l’indotto. Ricordo un convegno promosso dalla UILM alla Spezia lo scorso maggio che già faceva riferimento a questa nuova possibilità per la crescita del territorio. Nella imminente iniziativa Seafuture, così come in momenti ad hoc che ho intenzione di organizzare in Liguria, potremo a questo punto esaminare a fondo tutte le nuove possibilità per creare lavoro e innovazione.


Brando Benifei
Europarlamentare Partito Democratico

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