Guido Melley e Roberto Centi, consiglieri comunali di LeAli a Spezia, hanno presentato questa mattina uno studio approfondito sul bilancio 2018 del Comune della Spezia, mettendo in evidenza quelle che ne ritengono le criticità e contestando la metodologia usata per stilarlo.
“E' mancato il confronto in Commissione e nella città, nei diversi quartieri, per spiegare gli interventi previsti – affermano Melley e Centi – E non c'è stato neppure il dialogo che ci aspettavamo in Commissione”.
Il bilancio è stato descritto dai consiglieri di LeAli a Spezia “con pochissime idee, senza scelte strategiche e con proposte azzardate” ed è stato posto l'accento anche sulle entrate correnti previste, che potrebbero non concretizzarsi, portando così ad un vero e proprio “buco”.
Tra le diverse voci c'è, ad esempio, quella delle entrate previste dalle multe, che sono nettamente superiori a quelle del 2017 e Melley e Centi hanno avanzato l'ipotesi, e il timore, che gli introiti potrebbero arrivare dagli autovelox, che verrebbero quindi istallati (anche) per fare cassa.
Sono diversi i punti toccati dai due consiglieri comunali, ma tre qualli sui quali più di altri hanno concentrato la propria attenzione, proponendo anche alternative a quelle avanzate dall'amministrazione.
LeAli a Spezia è nettamente contraria al raddoppio dell'imposta di soggiorno, giudicandola grave sia dal punto di vista politico che imprenditoriale, e chiede il confronto ed almeno lo slittamento dell'applicazione della nuova tariffa a luglio. Pone poi una domanda: i maggiori introiti che si avrebbero, ammontanti a circa 1 milione e 400 mila euro, come saranno investiti? Sembrerebbe infatti che solo una parte siano destinati a miglioramenti proprio nell'accoglienza turistica.
Netta contrarietà del gruppo anche per la vendita del Parco del Colombaio e delle ex scuole comunali: Melley e Centi temono speculazioni edilizie e lanciano un appello alla cittadinanza affinchè dimostri la propria avversione al progetto.
Altra questione ritenuta di primo piano è quella relativa ai fondi per il sociale, con la richiesta di 50 mila euro in più per il fondo salva – sfratti e 50 mila per quello destinato ad aiutare le famiglie con figli gravemente disabili.