"La nostra posizione- ha spiegato il sindaco Leonardo Paoletti- fortemente politica, proprio perchè viene assunta nel momento in cui non puoi più incidere su quelle che sono le conseguenze di una scelta che è diventata una posizione politica già nel 2013 quando noi non votammo per la chiusura di Acam per non avere un piano di salvataggio e votammo contro un piano che vedeva vincitrici le banche verso una soluzione di smantellamento di quella che era l'impiantistica di Acam rendendola soggetto ancora più debole e sempre più nelle mani delle banche. Ancora oggi vincono le banche sui cittadini ed è chiaro che quando si arriva ad una soluzione come questa, dove i piani tariffari rimangono quelli che erano accettabili prima, quando la linea era quella di dover finanziariamente sostenere una impresa come Acam importante per la nostra provincia. L'operazione Iren doveva chiudere quel capitolo e invece conserva sui cittadini gli stessi oneri che gravavano all'epoca in cui si doveva salvare Acam. Quindi quello che manca, a prescindere da quale sia il piano migliore, è la politica. L'aggregazione con Iren è un'operazione che non va a chiudere una situazione anomala, ma va a confermarla. Oggi, come nel 2013, hanno vinto le banche: noi adesso votiamo contro perché ancora una volta la politica non è stata in grado di ottenere quelle soluzioni che fossero soluzioni in grado di chiudere, nell'interesse dei cittadini, determinate situazioni che non sono sostenibili perché pagare le tariffe che paga la provincia spezzina per lo smaltimento dei rifiuti non è assolutamente accettabile, questo a prescindere dalla bontà dei vari piani che ci sono stati proposti.
Oggi stiamo discutendo di una soluzione che ripeto non è la soluzione del caso, ma è un colpo di spugna sotto il profilo politico.
Noi pensiamo di non ritiene di doverci aggregare a questa nuova realtà e quindi cediamo la nostra partecipazione senza sottoscrivere altre azioni: non c'è nessuna operazione furbesca; c'è solo un'operazione obbligata da quelli che sono i meccanismi societari: se noi non ci comportassimo come abbiamo deciso di comportarci in delibera domani saremo soci di Acam ed entreremo all'interno di una situazione sfumando completamente quella che è la nostra partecipazione, creando un danno al nostro comune. Siamo obbligati a seguire questo percorso perchè non volendo entrare nella realtà dobbiamo necessariamente sottoscrivere il piano di aggregazione, ma allo stesso tempo non acquisire quote di Iren e questo è un dato oggettivo e quindi diciamo che in realtà ha la sua chiara coerenza".
Contrari a questo ragionamento i consiglieri di opposizione, che hanno votato contro questa delibera e che, quindi, avrebbero preferito una, seppur minima, partecipazione di Lerici, come spiegato dal consigliere Daniele Perotto, favorevole al processo di aggregazione: "Dite che siamo comunque dentro ad ATO, che comunque, pur prendendo i soldi, avremo potere di dire la nostra, ma non esiste nessuna certezza del fatto che il servizio venga comunque garantito. Per lo meno l'accordo con Acam mette insieme dei punti che potranno essere valutati, nella vostra proposta non vediamo alcuna garanzia per il futuro".
Di parere leggermente diverso Andrea Ornati, da sempre contrario all'aggregazione, ma che vota comunque contro la delibera: "Non mi convince la facilità con cui si pensa di poter 'sganciarsi' per quel che riguarda la gestione del servizio di raccolta e smaltimento. Nei prossimi mesi si aprirà un forte dibattito proprio in virtù del non essere più soci. Il mio auspicio è che si apra un chiarimento in questo senso, per conoscere il futuro. In delibera mi si chiede di approvare comunque l'aggregazione e in questo c'è il mio disaccordo, come c'era prima".
Nel suo primo intervento Ornati aveva ricordato: "Oggi siamo qui ad intervenire per l'ultima volta su questa questione, dalla delibera pare che Iren sparisca, ma invece diventerà il nostro gestore e non saremo comunque liberi di contrattare con un altro gestore. Bisogna fare chiarezza e bisogna essere concreti. Io puntualizzo che comunque, anche votando la delibera, saremo legati ad Iren".