"Tale posizione, secondo l'Assessore, darebbe ragione alla Regione Liguria nel suo accusare il Governo di non avere fatto nulla per risolvere i problemi di affidamento delle concessioni balneari, conseguenti a una normativa europea che sarebbe svantaggiosa per i concessionari liguri. Partiamo dal primo, più preoccupante, punto: tale posizione, citata dall'Assessore, non esiste: egli si riferisce infatti a uno studio, affidato ad accademici dalla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, che nella sua prima pagina recita: "Le opinioni espresse nel presente documento sono di responsabilità esclusiva dell'autore e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento Europeo". Farla passare per una posizione dell'UE significa essersi abbandonati o a una allarmante superficialità di lettura dei documenti, o a una sconcertante malafede strumentale. Proseguiamo: l'Assessore riporterebbe poi delle critiche all'esecutivo italiano contenute in quello studio. Ebbene, leggendo le carte si scopre che è vero l'esatto contrario, cioè che a più riprese viene scritto come le criticità esistano ancora nonostante numerosi "interventi istituzionali" e si citino diverse azioni legislative avviate proprio dal Governo. La questione delle concessioni balneari è seria e reale e va affrontata con collaborazione istituzionale e misura, cioè l'opposto di quanto messo in campo dall'Assessore Scajola, il quale o deve farsi assistere meglio nella lettura di studi e documenti europei, o deve scrollarsi di dosso la tendenza alla scorrettezza elettorale e alle fake news".
Brando Benifei