La dinamica rimane pressoché identica: dal piazzale in cui sono depositate ingenti quantità di rifiuti si avvia l’incendio. Questa volta un fenomeno che è stato di modesta entità.
Nell’aprile scorso, invece, proprio nella giornata di Pasqua, l’episodio fu tale per cui la colonna di fumo che si sprigionò spinse alcuni Sindaci a raccomandare la massima cautela alla popolazione.
A noi non interessa tanto andare a sviscerare la natura dell’incendio, dal momento che questo è compito delle autorità competenti.
Per quanto ci riguarda il problema è squisitamente di carattere politico-amministrativo. Chiederemo conto, dunque, dell’attuale situazione e dei controlli posti in essere da ARPAL. Per fare ciò presenteremo una interrogazione in Consiglio Regionale. Sarà fondamentale partire dalle prescrizioni di funzionamento dell’impianto, anche e soprattutto in relazione alle modalità di stoccaggio dei rifiuti, in particolare proprio di quelli esterni. Da questo analizzeremo il rispetto dei criteri ambientali nel funzionamento impianto e l’osservanza sia delle misure di sicurezza in senso stretto che di quelle relative alla prevenzione e all’intervento sugli incendi.
Non è possibile che la popolazione sia continuamente esposta a rischi per la propria salute. In un contesto abitativo come quello della Val di Magra esistono tre impianti per il trattamento e lo stoccaggio di rifiuti. Un triangolo fatto di incendi, disagi e forti emissioni odorigene che coinvolge il territorio tra Santo Stefano di Magra e Vezzano Ligure, il Comune di Follo e, oltre i confini regionali, l’impianto Costa di Albiano.
Pretendiamo garanzie dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente in Liguria, anche attraverso un lavoro sinergico con i colleghi toscani.
Le persone hanno bisogno di maggior sicurezza e di vivere in un ambiente sano.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Gruppo Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria