Adesso ne abbiamo la certezza: Toti e la Lega Nord sono divisi sulla questione dell’autonomia. Mentre il presidente della Giunta ligure dice di voler seguire la linea dell’Emilia Romagna, avviando una trattativa col Governo per l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione, il capogruppo del Carroccio in Regione Alessandro Piana chiede al presidente della I Commissione Vaccarezza “di calendarizzare, per la prima seduta utile” la proposta di deliberazione della Lega Nord “sull’indizione del referendum consultivo concernente l’iniziativa per l’attribuzione alla Regione Liguria di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. Piana auspica che il referendum “venga fatto al più presto anche in Liguria” e quindi sconfessa ufficialmente la linea del suo presidente. La Lega preferisce spaccare la maggioranza e costringere la Regione a spendere alcuni milioni di euro pubblici per un referendum, invece che tentare la strada più rapida e senza costi per i liguri della trattativa col Governo. Di fronte a quest’intervento, oggi più che mai, Toti deve rispondere alle domande che gli poniamo da parecchi giorni: da che parte sta? Cosa intende fare sull’autonomia e che linea ha deciso di seguire? L’unico modo per ottenere l’autonomia portuale è avviare la trattativa col Governo. Se il presidente della Giunta preferisce accontentare l’azionista di maggioranza della sua coalizione – la Lega Nord – rischiamo di non concludere nulla e di buttare via soldi e tempo.
Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione Liguria