Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato Sarzana che botta!, scritta a seguito del consiglio comunale di ieri sera, 31 ottobre. Roberta Mosti, presidente del comitato, spiega che la lettara è stata inviata al sindaco Alessio Cavarra, all'assessore alla legalità e al presidente della Consulta.
"Ieri in Consiglio comunale abbiamo ancora una volta udito il sindaco Cavarra ripetere che le dieci associazioni, che hanno sollevato la questione della paralisi della Consulta della legalità, in difficoltà nell’acquisire documenti e nel portare a termine i temi affrontati, sono una minoranza dell’organismo. Inutilmente prima di lui il capogruppo del PD Mario Torre aveva sottolineato che le dieci associazioni sono le più attive e le più presenti nella Consulta, insomma quelle che l’hanno fatta in qualche modo sopravvivere.
In apparenza il sindaco ha ragione. Cosa rappresentano dieci associazioni sulle ventisette che formalmente compongono la Consulta? Poco più che un terzo: netta minoranza.
Ma il sindaco ha ragione solo in apparenza. In realtà la Consulta è un organismo pletorico dove figurano associazioni che brillano per la loro consolidata assenza.
Per il Regolamento emanato dal Consiglio Comunale una parte consistente di tali associazioni dovrebbe essere da tempo dichiarata decaduta. Evidentemente il tema della legalità non è il primo dei loro interessi. Scelta rispettabile, che però ha portato a una conseguenza: nelle assemblee della Consulta è sempre mancato il numero legale.
Il sindaco si è vantato che Sarzana è stato il primo comune in Liguria a nominare un assessore alla legalità nella figura dell’avvocato Castagna. L’assessore avrebbe dovuto accorgersi da tempo, anche perché gli è già stato segnalato, che il Regolamento non viene applicato. L’assessore, essendo avvocato, sa bene che un Regolamento è fonte di diritto e il mancato rispetto o applicazione di una norma è una violazione del principio di legalità. Allora siamo al paradosso in questo Comune che la Consulta della legalità viola il proprio Regolamento per quanto riguarda la sua composizione.
Chiediamo con questa lettera aperta che si ripristini la legalità, dichiarando la decadenza di chi non è interessato, e che si riprenda l’attività con maggiore alacrità oppure che si sciolga la Consulta che rischia di essere un orpello di pura propaganda.
In caso contrario sarà codesto Comitato a sfilarsi per non fare da foglia di fico a una situazione paradossale".
Il direttivo del Comitato Sarzana, che botta!