Il ritrovamento di Bromadiolone, avvenuto in alcuni capi di cinghiale abbattuti all’interno dell’area del Parco Montemarcello Magra Vara nei giorni scorsi, ha portato alla luce una grave carenza di controllo nel percorso che potrebbe portare, su alcune tavole, prodotti alimentari non adeguatamente controllati.
L’alta tossicià del Bromadiolone, un potente anticoagulante utilizzato nella produzione di esche per la derattizzazione, sommata a una comparsa non immediata dei sintomi da avvelenamento, rende molto preoccupante l’assenza di una normativa che obblighi al controllo sanitario i capi abbattuti nell’attività di caccia di selezione.
Per questo abbiamo ritenuto di presentare in Consiglio Regionale un’interrogazione per capire se esista un protocollo per il censimento e la tracciabilità della destinazione di questi capi e se non si ritenga di attivare, per questa attività, centri di verifica e smistamento dei capi abbattuti negli ambiti territoriali di caccia della Regione, anche in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento n. 853/2004 dell’Unione Europea.
Quanto è avvenuto nei giorni scorsi è un campanello d’allarme da non sottovalutare, la tracciabilià degli alimenti non deve avere deroghe.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria