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Tenuta di Marinella, Chiappini: "La fine è già stata decisa" In evidenza

Il Capogruppo di Sarzana in Movimento ritiene che ci siano molteplici segnali di una "speculazione" o di un "compromesso politico".

Da tempo seguiamo e studiamo la situazione della Fattoria di Marinella e siamo sempre più convinti che le cose fossero decise da tempo. Oggi ne abbiamo un’ulteriore indizio: i capi della mandria sono stati vaccinati qualche giorno fa. Per chi non si intende del settore non significa nulla, anzi: qualcuno potrebbe pensare o spacciare che sia un segno di una probabile continuità dell’attività, ma è più che lecito pensare non sia così.
Due sono i segnali che ci dicono che la fine è già stata decretata: il primo è il fatto che non sia stato dato l’ordine di lavorare il terreno per la semina del foraggio con cui nutrire i capi il prossimo anno ed il secondo proprio il fatto che siano state vaccinate. Una vaccinazione così di massa ci risulta sia obbligatoria nel caso di vendita della mandria.
Ora si tratta solo di capire quale sia il reale obiettivo e noi siamo convinti che sia quello di un ennesimo tentativo di speculazione a scapito del territorio e della sua storia e vocazione.

A pensar male si fa sempre bene, disse qualcuno, e noi abbiamo drizzato le orecchie già dopo il secondo incendio doloso, di cui ancora non si sa nulla ed i cui danni hanno dato un brutto colpo alla fattoria e a chi, magari, poteva avere interesse a rilevarla dandole continuità e rilanciandola. Poi i ricorsi sul piano piagge, prescritto dalla regione, che andava ad occupare parte dei terreni coi parcheggi a tutto vantaggio della società privata, oltre a garantirle introiti milionari con la vendita del tratto di litorale su cui andrebbero costruite le strutture di servizio agli arenili demaniali. Si aggiunga infine il tentativo ancora in corso di cancellare il Parco Montemarcello Magra Vara e si completi con la richiesta pressante, pur legittima quando il Parmignola sarà messo definitivamente in sicurezza, da parte dei consiglieri PD di accelerare la ridefinizione delle aree rosse che limitano le edificazioni per il rischio inondazione.

Ecco che tre dei vincoli che sono di freno al rilancio di una speculazione sul comprensorio andrebbero ad essere eliminati favorendo appetiti famelici o faraonici progetti fallimentari come da anni ci insegnano i politici locali e non solo. Ricordiamo male, ad esempio, o ci fu una frase pubblicata sui quotidiani che diceva “ripartiamo dal Masterplan 2007”?
Forse che ci stiano preparando all’ennesimo compromesso politico a scapito del territorio e degli operatori della tenuta?

Valter Chiappini
Consigliere Comunale Capogruppo Sarzana in movimento

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