Questa sera il Consiglio Comunale sarà chiamato a esprimere la propria valutazione sulle Linee programmatiche del sindaco Peracchini. Le Linee di indirizzo sono un atto importante, quello che dovrebbe ispirare tutta quanta la programmazione di un intero mandato. Per questa ragione colpisce la povertà di contenuti e di visione che esse manifestano. I dieci punti proposti appaiono piuttosto abborracciati, costruiti pescando molto, ma confusamente, nelle cose che la precedente amministrazione aveva o già fatto o già impostato e aggiungendo un po' di slogan, del tipo “Spezia capitale mondiale grandi Yacht”, senza dire nulla sul come.
Cinque le “grandi opere pubbliche” promesse. Non entro nel merito delle scelte, che sono Traforo Buggi, ciclabile Spezia - Cinque Terre, rifacimento di Piazza Cavour e Centro Kennedy, ma alla fine, sono pronta a fare scommesse, la sola ad essere realizzata sarà la quinta: la musealizzazione del sottomarino Da Vinci. Facile: la precedente amministrazione aveva a suo tempo fatto l’accordo con l’Autorità Portuale per la collocazione in Calata Paita e messo le risorse di propria competenza a bilancio.
Ma ciò che più colpisce non è ciò che c’è, ma ciò che non troviamo in un documento che dovrebbe indicare seriamente le scelte strategiche che riguardano la città. Non si dice nulla del nuovo Piano Urbanistico. Lo si vuole o si preferisce pilatescamente farlo decadere? Non si dice una parola su aggregazione o meno di Acam con Iren. Si fa o no? Eppure ci ricordiamo degli strali contro questa soluzione e il terrorismo su quella che chiamavano la privatizzazione dell’acqua! Non si dice nulla sulla chiusura del ciclo dei rifiuti (la Regione pretende una discarica di servizio per ogni area), nulla sulle bonifiche e sulle questioni ambientali più rilevanti. E niente su ATC, niente sulla gara TPL, si vuole la gara, si vuole in house? Non una parola su Enel e sul futuro di quell’area. Anzi nelle recenti dichiarazioni Peracchini sembra quasi auspicare che Enel cambi rotta e rimanga dov’è. Troviamo solo un rapido accenno al nuovo ospedale, che sembra quasi un volersene lavare le mani. Ci sembra che trattandosi di un documento strategico siano poca l'attenzione in quelle pagine rispetto a temi fondamentali come il Polo Universitario, Polo navale della difesa, le aree militari e il destino dell’arsenale.
Questi vuoti, queste approssimazioni non permettono alla città di capire dove si vuole andare a parare e non danno al Consiglio Comunale la possibilità di fare una discussione seria e di merito. Non si può che esserne dispiaciuti e preoccupati. Faremo la nostra parte per evitare alla città salti nel vuoto, perché noi su questi temi abbiamo le idee chiare e lo faremo nella nostra attività consiliare e fuori tra la gente.
Federica Pecunia
Segretario Provinciale Partito Democratico