Interviene per bacchettare Grazzini, Presidente del Collegio Sindacale di ASL5, nel peggiore dei modi.
Nella replica di Toti ci sono, infatti, almeno tre elementi di forte criticità che non possono che far preoccupare.
Il Governatore della Liguria ammette, come se fosse una ovvietà, che l'ufficio stampa dell'azienda sanitaria non deve solamente fare comunicazione ma deve funzionare anche come filtro.
Una parola apparentemente innocua quella usata da Toti, "filtro", che mette però nero su bianco quanto denunciato da Grazzini nei giorni scorsi: in ASL5 esiste un ufficio censura. Che poi lo si soprannomini "ufficio filtro" poco importa perché nella sostanza esiste chi si occupa di scremare e discernere idee, notizie e parole mettendo il bavaglio.
Altro fatto grave è che si parli tranquillamente di atti di fedeltà di chi ha un ruolo all'interno di ASL e di tutela dell'interesse della parte politica che governa e che non può mai essere contraddetta.
Ultimo elemento, indissolubilmente legato al precedente, è posto nel fatto che il merito non lo si misuri per le capacità nell'amministrare la cosa pubblica nell'interesse della comunità ma sul grado di subalternità al potere e a chi lo esercita con reprimende e censure.
Un concetto molto pericoloso delle istituzioni che mai avremo voluto leggere specie da chi si definisce moderato e liberale. Toti dovrebbe pensare a fare una marcia indietro rapida su quanto scritto.
Francesco Battistini
Consigliere Regionale Gruppo Rete a Sinistra/liberaMENTE Liguria