Al bando i lettini, l’ombrellone e l’ozio estivo, spazio invece ai dibattiti, agli incontri con i dirigenti e i semplici militanti, alla voglia di pensare a un nuovo modo di fare politica, per riunire una sinistra dispersa da tanto, troppo tempo.
Questi gli ingredienti del tour on the road di tre ragazzi di Articolo 1 – Mdp (il movimento nato a febbraio dalla scissione interna al Partito Democratico), che hanno deciso di girare per tutta la penisola a bordo di una Ypsilon 10 del ’92 e che oggi sono arrivati alla Spezia (sono in costituzione alcuni comitati locali di Articolo 1 a Lerici, Sarzana, in Riviera e Val di Magra; a settembre la festa del movimento a Falconara).
Dario Barberini (21 anni), Michele Calzoni (20 anni) e Francesco Virgili (15 anni) sono partiti da Tivoli il 24 luglio, hanno già macinato più di 2.500 chilometri, ma probabilmente supereranno i 4 mila. Una lezione per i politici de noantri.
L’entusiasmo giovanile, una passione non comune per la politica (quella con la ‘p’ maiuscola) e una vecchia macchina a Gpl li hanno spinti, nel bel mezzo di un’estate torrida e soffocante, a iniziare un viaggio che entro pochi giorni avrà toccato ben 14 delle regioni italiane (qui la pagina Facebook dei tre ragazzi). Ultima tappa Allumiere, in provincia di Roma, il 14 agosto.
“Poco prima che partissimo si parlava di possibili elezioni a settembre – racconta Dario – così abbiamo deciso di iniziare questo viaggio. Quello che ci ha spinto è stato metterci al servizio del nostro partito. Abbiamo incontrato molti giovani, e la cosa ci ha dato molto entusiasmo".
Le tappe ormai sono state fin troppe per riuscire a numerarle, ma i tre ragazzi innamorati della politica non rinunciano a raccogliere testimonianze in ogni città in cui sono di passaggio, soprattutto di militanti, “queste figure che si impegnano e si sporcano le mani ogni giorno: sono loro che vogliamo mettere al centro del nostro racconto".
Sì perché le immagini raccolte da Francesco, il più giovane dei tre, munito di una piccola fotocamera digitale, serviranno a realizzare un documentario che racconterà tutto il loro viaggio.
Anche la scelta della Ypsilon 10 non è stata lasciata al caso: “L’abbiamo scelta come un simbolo dell’anti-rottamazione – spiega ancora Dario –. È una macchina vecchissima, ma dentro ci sono dei giovani come noi”.
Piccolo problema: chi paga la benzina? “Tre settimane prima dell’inizio del viaggio abbiamo fatto un crowdfunding. C’è stata molta partecipazione da parte dei militanti e abbiamo raccolto 3 mila euro: con quei soldi ci mangiamo e ci paghiamo il Gpl, così durante il nostro viaggio riusciamo anche a non inquinare”.
Spezia ora è già alle spalle, direzione Toscana. Se fosse un film sarebbe Easy Rider. Per fortuna invece è realtà. Pane, politica e Gpl.