Stare in mezzo alla gente, stabilire un contatto fisico, dare l’idea di un (eventuale) sindaco non rinchiuso nel palazzo, ma in strada ad ascoltare le esigenze e le rimostranze dei cittadini. Un po’ come in quei piccoli paesi in cui il sindaco è conosciuto da tutti, a portata di critica e di stretta di mano.
È così che Paolo Manfredini intende condurre gli ultimi dieci giorni di campagna elettorale, per riuscire a spuntarla al ballottaggio di domenica 25 giugno e non consegnare per la prima volta La Spezia al centrodestra.
È in fin dei conti quello che in molti hanno rimproverato alla giunta Federici negli ultimi anni: non aver mai coinvolto i cittadini nell’amministrazione della città. È l’annoso tema della partecipazione, su cui Manfredini vorrebbe smarcarsi nettamente – lo si intuisce facilmente – dall’amministrazione uscente: “La questione della partecipazione per me è decisiva e su questo vorrei segnare un’importante discontinuità con l’amministrazione precedente”.
Ecco quindi l’idea che Manfredini ha voluto presentare questa mattina alla stampa: “Vorrei che il contatto con le persone si concretizzasse con un’azione specifica: stringerò mille mani al giorno, dalla mattina alla sera, lasciando ad ogni persona un biglietto da visita con i miei contatti: numero di cellulare, email e pagina Facebook. Mi piace far passare il concetto di un candidato sindaco che vuole mettersi in ascolto – spiega Manfredini - Così se qualcuno avrà da pormi delle domande, delle riflessioni o delle critiche lo potrà fare utilizzando direttamente questi canali”.
Mille mani al giorno fanno 10 mila persone incontrate da qui al ballottaggio e 41,6 mani strette all’ora: le giornate di Manfredini dovranno essere frenetiche, poco ma sicuro.
Nel caso diventasse sindaco, in ogni caso, Manfredini vorrebbe farne uno stile di governo: “Vorrei che questo canale, se dovessi amministrare la città, possa diventare un canale costante con i cittadini. Esattamente come faccio a scuola: al mattino la mia porta è sempre aperta ed entrano nel mio ufficio studenti, insegnanti e genitori; al pomeriggio invece svolgo il ruolo vero e proprio di preside organizzando l’istituto”.
Ma ora contano soprattutto anche gli incontri e i contatti puramente politici: “Sono già iniziati – conferma Manfredini - Mi sto muovendo sia con i candidati sindaco che con il mondo associativo”.
Quanto alle accuse di aver fatto parte della maggioranza uscente e di essere stato corresponsabile dei suoi “disastri”, Manfredini risponde che “il mio compito è stato quello di far funzionare il consiglio comunale, non avevo responsabilità dirette e non so a quali disastri Peracchini si riferisca, magari li dovrebbe esplicare meglio”.
In compenso i dibattiti pubblici tra i due candidati si faranno, e dovrebbero essere più di uno: domenica sull’imbarcazione di Goletta Verde, mercoledì 21 giugno su Rai Tre e venerdì 23 giugno alla festa della Cisl.
Anche l’eventuale costruzione di una giunta è tenuta in considerazione da Manfredini: “Dovrà obbedire ad un criterio di profondo rinnovamento, civismo e competenza”.
Al ballottaggio l’ardua sentenza.