"Qualche giorno fa avevo sollevato la strana modalità di indire un bando di gara per l’estate spezzina, gara indetta in piena campagna elettorale con un impegno di 200.000 euro attinti dal fondo di riserva, fondo destinato a ben altre problematiche. Pertanto avevo inoltrato alla Corte dei Conti un esposto per verificare la correttezza dell’operato dell’Amministrazione uscente.
Nei giorni scorsi sono stato contattato da alcuni operatori della società IPM che ha in appalto i servizi cimiteriali del cimitero dei Boschetti e dei nove cimiteri frazionali. Gli operatori mi segnalavano che circolava voce che la loro società era intenzionata a cedere il servizio ad una nuova società in quanto la stessa non era più in grado di far fronte agli impegni assunti con il contratto stipulato con il Comune nel 2015. Questa difficoltà veniva suffragata anche dal fatto che gli stipendi del mese di maggio avrebbero subito un ritardo.
Poiché in base all’importo elevato dell’appalto (5.600.000 euro) ritenevo alquanto discutibile un’operazione di subentro così semplice, chiedevo all’Amministrazione di avere copia del contratto d’appalto dei servizi cimiteriali nonché eventuali autorizzazioni al subappalto del servizio. Nei giorni scorsi ho ricevuto la documentazione dai competenti uffici, documentazione che comprendeva anche la Determinazione Dirigenziale n. 3378 del 17/05/2017 (data successiva alla mia richiesta di documentazione), determinazione con la quale l’Amministrazione prende atto del subentro della titolare del contratto, così come paventato dai dipendenti. La determinazione inoltre prevede di integrare l’impegno assunto sul Bilancio 2017 di ulteriori 319.000,00 per la copertura complessiva della spesa per i servizi cimiteriali.
Questa integrazione, fatta con una semplice Determinazione Dirigenziale, viene giustificata come un errore di trascrizione sul Bilancio dove anziché 1.833.961,29 è stato trascritto 1.485.000,00. In matematica la differenza fra i due importi è pari a circa 349.000 euro. Allora nascono spontanee alcune domande: perché ne vengono impegnati solo 319.000? Come mai anche di questa operazione non ne viene informato il Consiglio Comunale e la competente Commissione Bilancio? Come mai, se l’Art. 9 del contratto recita che “È fatto espressamente divieto di cedere totalmente o parzialmente le prestazioni oggetto del presente appalto, pena la risoluzione del contratto” l’Amministrazione avvalla questo subentro nel quale la società cedente otterrà da quella accettante un canone mensile di 2.500 euro, canone pagato con soldi pubblici dei contribuenti della Spezia? Come mai un appalto da 5.600.000 euro viene gestito con modalità così disinvolta?
Chiederò anche in questo caso l’intervento della Corte dei Conti per verificare se si prefigurano irregolarità amministrative nell’emissione di una determinazione di questo genere.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale continuano a piovere delibere, firmate anche da assessori oggi candidati alla carica di Sindaco o di Consigliere, delibere che chiunque fra qualche settimana salga al primo piano di palazzo civico si troverà a dover analizzare punto per punto, pena il rischio di trovarsi con buchi di bilancio a fine anno difficilmente ripianabili a seguito della malagestione di questa Amministrazione che in queste settimane sta mostrando tutti i suoi lati, buchi che gli inquilini uscenti sicuramente addebiteranno ai nuovi inquilini se questi ultimi non saranno attenti a verificare la regolarità degli atti emessi in questi ultimi mesi".
Pietro Antonio Cimino – Consigliere Comunale