"Mi è stato riferito che esiste un appello antifascista che è già stato fatto sottoscrivere da alcuni candidati a sindaco fra i quali quello ufficiale del Pd e gli altri due del Pd non ufficiali. Nessuno mi ha chiesto di firmare questo appello. Men che meno me lo ha fatto leggere - affera Guerri - Non avrei avuto nessuna difficoltà a fare entrambe le cose (cioè leggerlo e firmarlo). Anche se è mia convinzione che l'amore e il rispetto per la democrazia vadano dimostrati con i fatti più che firmando appelli. A tal proposito sento di poter dire che fra gli ultimi a potersi ergere a paladini dell'antifascismo siano proprio i rappresentanti e i rimasugli di una classe politica che ha ridotto in schiavitù una città, nella quale le persone non sono tutelate neppure nel loro diritto essenziale alla salute e dalla quale i giovani sono costretti a fuggire, perché il lavoro è poco e molto spesso lo si ottiene per tessere e conoscenze e non per meriti. E questa è una delle cose più vicine che esistano al fascismo".